Il compleanno di Corie.

alias il giorno più atteso dell'anno. Dopo il Natale, naturalmente...

Sveglia alle  ore 6.00. Di soprassalto. Sulla nave che ci portava al matrimonio di una delle mie amiche storiche, mi sono ritrovata in un letto stretto stretto, tra Bimba da una parte e Bimbo dall'altra, che piageva e strillava direttamente nel mio orecchio.

In effetti il mare non era stato granché, ma il peggio doveva ancora venire. Tra le 6 e le 9 ho pensato seriamente che forse il mio compleanno non l'avrei festeggiato ...

Comunque, rinunciando all'idea di vedere la mia amica V. sull'altare, io e Paul, ancora ammarrati, portiamo i bimbi  dai miei, e ripartiamo per Partenope, nella speranza di goderci almeno i festeggiamenti del matrimonio.

Il mare ce lo siamo portati dentro tutto il pomeriggio, e questa volta non in senso metaforico.

Ma in fondo, cosa c'é di più bello che festeggiare il proprio compleanno con Amica (quella di sempre), e con gli amici di vecchia data?
Quelli che hanno  conosciuto le mie crisi adolescenziali, quelli che hanno visto il mio acne, che conoscono i miei genitori e i miei fratelli, quelli che hanno partecipato alle gite di famiglia, quelli con cui ho festeggiato tutti i compleanni (dai dodici ai venticinque circa, con l'eccezione di Amica, che invece ha comiciato a festeggiarli molto tempo prima), quelli che conoscono i tuoi successi, insomma gli "amici del background", di tutto quello che c'è stato prima che cambiassi città, e quindi avessi nuovi amici, nuovi successi e nuove crisi.

Il matrimonio é stato bellissimo e commovente, come devono esserlo tutti i matrimoni che si rispettino.

Peccato che il ritorno a casa non lo é stato altrettanto. Portarsi il "mare dentro" può avere i suoi risvolti negativi, se si intende in senso letterale (...)

The end: pizza in famiglia: bimbi, mammà e papà, e Paul a letto col mar di mare.

Cento di questi giorni, Corie.

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