Io Partenope, Sebastiano Vassalli


 
Io, che non avevo letto ancora niente di Sebastiano Vassalli, ho inizato con una pubblicazione postuma.
Uscito nel 2015 due mesi dopo la morte dell'autore, Io, Partenope è un lungo racconto a sfondo storico. Si narra  la vita di una terziaria francescana del XVII secolo, Giulia di Marco, che ebbe fama di Santa nella Napoli dell'epoca, finita perseguitata dal Sant'Uffizio  nella Roma dei Papi. Si tratta, infatti di una storia vera: in prima persona,  Giulia, detta Suor Partenope raccontà di sè, delle sue umili origini a Sepino, fino alla vita a Napoli e poi a Roma presso Palazzo Carafa.
Vassalli dà voce ad una donna ignorante ma coraggiosa, dando un'anima ad una storia custodita nella carte d'archivio.
Sullo sfondo storico della Napoli seicentesca,  tema centrale del racconto rimane l'incontro con Dio nell'estasi. Una comunione profonda con l'Onnipotente che non conosce e non chiede l'intermediazione del clero. Un potere completamente fuori controllo dalla milizia del Papa,  che ebbe un così gran seguito da inimicarsi il Pontefice in persona, il quale, prima tentò di isolarla e poi la sottopose a tortura e la costrinse all'abiura.

Cosa ci trovavano le donne di Napoli di così straordinario e così bello, in quel rapporto con Dio attraverso la preghiera? ...
Ci trovavano, oltre alla vera religione che nella loro città quasi non esiste, mescolata com'è ai miracoli e al malocchio, anche delle altre cose, come potrei definirle? Più femminili. Più umane. Ci trovavano una vita interiore che non avevano mai avuto e che non conoscevano: la fiducia in sè stesse, la gioia si sentirsi al centro di un'esperienza straordinaria e il piacere di poter raggiungere il Paradiso già in questa vita. Il piacere vero, senza il fastidio di avere un corpo e senza la colpa di avere un corpo.

 Il seguito di Suor Partenope è molto eterogeneo, raccoglie gli umili di cui lei stessa si occupava nei vicoli di Spaccanapoli (vicolo Mandisi), dove praticava le opere di carità, alle nobildonne napoletane, alle personalità politiche più influenti del Viceregno. 
Vassalli ci trasporta negli ambienti più disparati, dalla povertà della casa natale di Supino, dove la degradazione non è solo nella miseria economica ma anche nella facilità di una madre che vende ad uno ad uno i suoi figli per sopravvivenza, fino ai conventi dell'epoca, alle case lussuose dei vicerè spagnoli, alle carceri del Sant'Uffizio, agli strumenti di tortura utilizzati per l'abiura. 
Con tutta la forza necessaria il romanzo condanna il potere papale, la misoginia e l'ossessione erotica dei prelati.
Dopo l'abiura, Suor Partenope viene ospitata dal cardinale Carafa nella sua casa di Roma, dove conosce Gian Lorenzo Bernini, l'architetto dei papi, innamorato di Costanza Bonarelli, figlia di sor Muccio, cocchiere di casa. 
Se la prima parte del romanzo è il ritratto della vita ecclesiastica del tempo, la seconda  è il racconto della vita mondana della Roma del '600: i costumi, la moralità, i modi di vivere, la mentalità dell'epoca.
Si conclude con una suggestiva descrizione dell'estasi di santa Teresa, pietra miliare della spiritualità di Giulia Di Marco.
Uno stile lineare ma di gran forza, che racconta un periodo storico, lasciandosi andare a qualche stereotipo, nel tentativo di voler mettere in luce la purezza della protagonista rispetto al disgustoso potere del clero. Una donna però, che pur difendendo con lucidità il suo ascetismo, non ha certo la forza di una ribelle e martire. Un'affascinante narratrice, acuta osservatrice del suo tempo, possiede il punto di  vista privilegiato di chi ha toccato con mano la vera Fede.

Titolo: Io, Partenope
Autore: Senastiano Vassalli
Pubblicazione: Rizzoli 2015
Pagine: 198

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