La dama rossa, Giada Trebeschi


L'archeologa Letizia e la sua equipe sono a  Poggio Catino, in provincia di Rieti, per il restauro di  un palazzo nobiliare. Durante gli scavi  viene fuori una stanza nascosta, murata, contenente uno scheletro e dei taccuini autografi. Il ritrovamento è di fondamentale importanza anche per il Regime, i cui funzionari suppongono sia collegato alla mappa di un antico tesoro.
Si intrecciano così le vicende della squadra di archeologi nell'Italia fascista del 1938 e quelle della ricostruzione della vita di questa donna, detta la Dama rossa, dal colore dei brandelli della veste, segno certo di origini nobiliari.
E' un romanzo avventuroso, difficilmente inquadrabile in un genere preciso. La doppia ambientazione storica si intreccia con storia d'amore (quella di Letizia con l'affascinante colonnello Giulio De' Risis), un mistero (quello appunto della dama rossa), le imminenti leggi razziali e la violenza dell'Italia fascista,  e una rocambolesca fuga tra l'Italia e l'Europa alla viglia della guerra. 
Ci sono tutti gli elementi per una lettura intrigante, veloce e scorrevole.
Tuttavia l'ho iniziato senza troppo entusiasmo, lo stile non mi ha convinto subito e l'innamoramento dell'integerrima archeologa per il bel colonnello l'ho trovato troppo frettoloso. Il libro mi ha conquistata nella seconda parte, paradossalmente quando le avventure si fanno via via più incredibili: la squadra degli archeologi è sempre più braccata dagli squadroni fascisti, la violenza del Regime si accanisce sugli ebrei e sui dissidenti, il mistero si fa sempre più vicino alla risoluzione, e la fuga è francamente inverosimile. Se sorvoliamo sulla copertina, per la quale si poteva fare di più, posso dire che è un libro piacevole, che fa girare la pagina con curiosità, storicamente accurato, e che ne sono uscita davvero soddisfatta. 

Titolo: La dama rossa
Autore:Giada Trebeschi
Pubblicazione: Mondadori, 2014
Pagine: 225

Commenti

  1. Di questa scrittrice ho letto Il vampiro di Venezia, che non mi ha convinto x nulla. Secondo te dovrei darle una seconda possibilità?

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  2. Sì, ma non ti fermare alle prime cinquanta pagine. Sono troppo frettolose e sembra tutta una banalità, invece andando avanti l'intreccio funziona.
    Poi mi dirai.

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