Nostra Signora della Necessità, Giuseppe Sottile


La serietà del libro mi impone di non confessare che l'ho letto  sdraiata sul lettino della piscina dove mi sto godendo la mia summer
Ho appena ordinato il kindle grazie al Prime Day, e scelgo questo cartaceo che per lunghezza non dovrebbe impegnarmi molto (ma soprattutto non pesa nella borsa).
Visto che siamo in piena confessione dirò anche che non so molto dei fatti di mafia.
Si dà il caso che proprio nella stessa settimana nella quale ho letto questo libro, andassi a vedere Il traditore con Piefrancesco Favino, ovvero la storia di Tommaso Buscetta. Due indizi fanno una prova, segnali inequivocabili che mi vogliono un po' più sul pezzo quando si tratta della terra dove i miei figli sono nati. 


Giuseppe Sottile racconta la sua esperienza al quotidiano palermitano L'Ora alla fine degli anni '60, quando  era ancora un giovanissimo cronista alle prime armi, studente di filosofia senza un soldo in tasca. Il quotidiano era la longa manus del PCI, ambiziosa di emergere e di fare concorrenza al Giornale di Sicilia. In redazione era chiamato il biondino, sinonimo di giornalista alle prime armi, e spesso accompagnato dal fotografo Gigi Labbruzzo.
Le vicende umane dei due ragazzi si intrecciano inevitabilmente al loro lavoro. 
I due si trovano i coinvolti una storia di collusione tra mafia e politica, un famoso magistrato (Muscarà) e un avvocato (Valguarnera) affiliato ai clan. Uno scatto di Labbruzzo sembra inchiodare il giudice. E da qui sempre più in profondità in un teatro pulp di violenza senza scrupoli, persone apparentemente perbene, misteriose amicizie, sequestri (Mauro De Mauro), oscure sparizioni e una raffica di morti.
Si fa un po' fatica a seguire tutti i personaggi e le relazioni tra questi, o forse ho fatto fatica io. Molti fatti e poche riflessioni, in impeccabile stile cronaca, il che non dà il tempo al lettore inesperto di affari di Cosa Nostra di capire esattamente cosa stia succedendo. 
Ho riconosciuto, invece, per averci vissuto, quasi tutti i luoghi degli eventi: Viale Lazio, Ballarò, la Zisa, piazzale Ungheria, Santa Maria del Gesù.
Non mancano tocchi di colore locale, espressioni dialettali (“chi si guardìa si salvò” quall che mi è piaciuta di più) che emergono in un linguaggio asciutto e fin troppo essenziale.  
Ho molto apprezzato le donne del racconto: la "buttana" di Ballarò , la figlia di Muscarà, la giornalista estera,e  perfino la moglie di Gigi. Tutte molto diverse, e tutte seducenti e memorabili a loro modo.
Questo libro, divorato, mi lascia con il desiderio di saperne di più, la voglia di riprendere in mano leonardo Sciascia,e qualche titolo per Bimbo l'ho già trovato.


Titolo: Nostra Signora della Necessità
Autore: Giuseppe Sottile
Pubblicazione: Einaudi, 2006
Pagine: 106

Commenti

Storie del blog