L'estate in un post

By Giuseppe Faraone
Questa storia che l'estate sia il luogo deputato all' efficiente impiego del tempo è un principio contro cui bisogna culturalmente e comunemente cominciare a combattere.
Non è perchè Bimbo e Bimba non ci sono (sull'Isola con Paul, ndr) che devo mettere in essere tutti i propositi arretrati da ottobre di due anni fa. 
Chi dice che quest'inverno non troverò il tempo di lavare i tappeti col metodo Titti&Flavia, o che non ritenteggerò il divano con la Coloreria, o meglio non trovi una lavanderia che sia anche tintoria (sembra siano scomparse).
Chi dice che non potrò lavare gli zaini dei ragazzi in itinere, che non potrò fare scorta di cancelleria solo quando ce ne sarà bisogno (cioè dopo il primo giorno di scuola),  che non metterò a posto con calma, nei fine settimana freddi e di pioggia tutti i quaderni dei tre anni delle elementari di Bimbo, che giacciono sulla cassettiera dell'ingresso da tempo immemorabile.
Potrò comunque, a poco a poco, tra una lezione di storia di Bimba, lo sport di Bimbo, un capriccio di Gugu, rimettere le cartucce alla stampante e dunque ricollegarla al wifi, aggiustare il mio pc che si rifiuta di riconoscere la rete di casa, acquistare e installare le Chromecast per i nostri antichi televisori.
Chissà che poi non troverò la calma (e le viti) per aggiustare la libreria Ikea del corridoio che i faldoni dei documenti hanno fatto letteralmente collassare.
Chi dice che non ci sarà una domenica spensierata e libera per andare tutti allegramente all'Ikea, montare sulla Toyota la libreria Billy, e montarla poi tutti insieme a casa (sempre allegramente).

Intanto qui è arrivato agosto, e io ho collezionato nel frattempo insperate soddisfazioni.
 
Intanto, sono alla quarta stagione di The good wife.

Ho imparato finalmente a essere imperativa e determinata con Nonno S. 
Gli ho rigorosamente imposto di fare il baby sitter alle 4 di un sabato pomeriggio di agosto. 
E ora, ho delle unghie strepitose.

Addirittura ho sostituito ben due lampadine.

Ho portato Gugu in montagna per ben 4 giorni, così, tanto per abituarlo alle novità.
E anche se sono stata suo ostaggio nella camera d'albergo per le prime due ore di permanenza, gli è piaciuto così tanto calvalcare, paseggiare nei boschi fino alle cascate, eplorare tutti i parchi giochi del circondario, che è andato via in lacrime (ok ok, sui cambiamenti  bisogna ancora lavorare). 
Ora a tavola vuole che gli legga Pippo e il pesce magico.
E sa fare tutti i versi degli animali.
E ieri ha preferito una banana a un ghiacciolo.
Tra mare, caldo e insonnia pomeridiana, la sera crolla non più tardi delle 21,30 e così spesso ho amici a cena.
E forse stasera, invece che la solita mozzarella e pomodori, potrei fare addirittura una parmigiana.

Ho fatto una lunga chiacchierata con la mia nipote tredicenne, e ho scoperto che Bimba (per ora) è normale.

Ho osservato a lungo tutti gli ottenni che popolano le spiagge, i bar, i ristoranti, fissando con attenzione da stalker tutti gli sguardi e le parole che rivolgono alle loro madri, e ne ho dedotto che sì, anche Bimbo è un normale maschio (alfa).

E l'estate non è ancora finita.



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