Storie di tutti i giorni
Tutta colpa dei Pink Floyd.
Cosa aveva di così sbagliato l'infanzia omologata, quei piccoli soldatini obbedienti invece degli originali creativi che faranno la differenza in questo mondo. Uno a caso, Bimbo. Il novenne dalle soluzioni sempre fuori della righe.
Gugu mi chiama spesso ultimamente. Ha imparato a dire "mamma" invece che urlare. Non è poco. Ha trovato questo nuovo gioco di salire a piedi le scale e aspettarmi mentre io prendo l'ascensore. Arriva prima lui, e mi chiama "Mamma, mamma". Attimi di pura felicità.
"E' normale, sei la mamma!" Mi ha detto Bimba l'altro giorno, mentre rifiutavo il ruolo di poliziotta sequestratrice di telefoni e pc di giovani adolescenti.
Mannaggia, ho dimenticato di verificare l'inventario del periodico in biblioteca.
A questo e ad altre facezie del genere pensava Corie mentre era ferma allo stop, dopo aver lasciato Bimba, Gugu e Bimbo nelle rispettive scuole. Si guardava intorno cercando un parcheggio: nove ore di telelavoro l'aspettavano, meglio inziare presto.
Una signora con un bambino le si avvicina allarmata:
"Signora, ha un gatto nel cofano!"
Ah.
Nessuno può rimanere impassibile ad un gatto in pericolo. Corie sicuramente no, e neanche la signora che è appena passata, e a quanto pare neanche il pescivendolo all'angolo. In pochi secondi una folla ispeziona il cofano di Corie nel tentativo di ripescare il gattino miagolante.
Le cinque macchine in fila allo stop dietro Corie evidentemente non hanno la stessa sensibilità. In che mondo viviamo.
Corie si rimette in macchina con il cuore in gola. La vita del gatto nel cofano è nelle sue mani. Pensa velocemente a dove possa andare a passo d'uomo prima che il micio trovi la pace eterna nel radiatore.
E intanto prega ad alta voce e pensa a quanto è fortunata Mia, a casa al calduccio, viziata e coccolata, che non deve neanche miagolare per avere le sue crocchette.
Alla pompa di benzina. Lì avranno qualcosa per alzare la macchina. Ce ne è una abbastanza vicina del papà di un compagno delle elementari di Bimba. Simpatico, buono, sempre sorridente, con due gatti all'attivo in casa: è l'uomo della mia giornata.
V. si infila sotto la macchina, e lo prende con la mano.
E' un micetto piccolo piccolo, tutto biondo. Scappa spaventato. Non c'è tempo per riprenderlo e portarlo indietro dove penso sia salito.
"Starà bene qui, c'è una bella colonia di gatti a cui diamo da magiare tutti i giorni".
In effetti uno di questi randagi ha il collarino antipulci.
Uh che bello, alla fine è stato fortunato. In che bel mondo viviamo.
Cosa aveva di così sbagliato l'infanzia omologata, quei piccoli soldatini obbedienti invece degli originali creativi che faranno la differenza in questo mondo. Uno a caso, Bimbo. Il novenne dalle soluzioni sempre fuori della righe.
Gugu mi chiama spesso ultimamente. Ha imparato a dire "mamma" invece che urlare. Non è poco. Ha trovato questo nuovo gioco di salire a piedi le scale e aspettarmi mentre io prendo l'ascensore. Arriva prima lui, e mi chiama "Mamma, mamma". Attimi di pura felicità.
"E' normale, sei la mamma!" Mi ha detto Bimba l'altro giorno, mentre rifiutavo il ruolo di poliziotta sequestratrice di telefoni e pc di giovani adolescenti.
Mannaggia, ho dimenticato di verificare l'inventario del periodico in biblioteca.
A questo e ad altre facezie del genere pensava Corie mentre era ferma allo stop, dopo aver lasciato Bimba, Gugu e Bimbo nelle rispettive scuole. Si guardava intorno cercando un parcheggio: nove ore di telelavoro l'aspettavano, meglio inziare presto.
Una signora con un bambino le si avvicina allarmata:
"Signora, ha un gatto nel cofano!"
Ah.
Nessuno può rimanere impassibile ad un gatto in pericolo. Corie sicuramente no, e neanche la signora che è appena passata, e a quanto pare neanche il pescivendolo all'angolo. In pochi secondi una folla ispeziona il cofano di Corie nel tentativo di ripescare il gattino miagolante.
Le cinque macchine in fila allo stop dietro Corie evidentemente non hanno la stessa sensibilità. In che mondo viviamo.
Corie si rimette in macchina con il cuore in gola. La vita del gatto nel cofano è nelle sue mani. Pensa velocemente a dove possa andare a passo d'uomo prima che il micio trovi la pace eterna nel radiatore.
E intanto prega ad alta voce e pensa a quanto è fortunata Mia, a casa al calduccio, viziata e coccolata, che non deve neanche miagolare per avere le sue crocchette.
Alla pompa di benzina. Lì avranno qualcosa per alzare la macchina. Ce ne è una abbastanza vicina del papà di un compagno delle elementari di Bimba. Simpatico, buono, sempre sorridente, con due gatti all'attivo in casa: è l'uomo della mia giornata.
V. si infila sotto la macchina, e lo prende con la mano.
E' un micetto piccolo piccolo, tutto biondo. Scappa spaventato. Non c'è tempo per riprenderlo e portarlo indietro dove penso sia salito.
"Starà bene qui, c'è una bella colonia di gatti a cui diamo da magiare tutti i giorni".
In effetti uno di questi randagi ha il collarino antipulci.
Uh che bello, alla fine è stato fortunato. In che bel mondo viviamo.
In effetti è vero:è un bel mondo, solo che vediamo unicamente le cose cattive. Buongiorno a te e al gattino fortunato
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