Jumanji - Benvenuti nella giungla

Non è mica facile avere un ottenne maschio alfa in casa. Lui vorrebbe giocare tutto il giorno alla play station, insegnare al quattrenne a scartarlo a calcio, costringere la sorella decenne ad ascoltare i suoi talentuosi deliri rap, e intrattenere sua madre con telecronache di partite inverosimili e interminabili.

Eppure, rimane in lui ancora un briciolo di romanticismo: ieri, al cinema, è voluto andarci solo con me.
Niente amici, mamma, voglio solo te.

Uau, per quanto ancora potrà mai capitare?

Ho lasciato Bimba interdetta e la seconda serie di Downtown Abbey all'episodio 4,  e siamo andati a vedere Jumanji.
Estremo sacrificio, inutile sottolinearlo, ma le mamme di maschi se ne fanno presto una ragione.

E così, come d'altronde ogni volta che andiamo a vedere supereroi e esseri mostuosi ed extraterrestri, la mia riluttanza svanisce dopo i primi 5 minuti del film.

Un film divertentissimo, che mi ha fatto dimenticare i conti di Grantham per ben due ore (ma non ditelo a Bimba).
Bimbo si è divertito, ha riso, si è fatto spiegare qualche battuta, e si è goduto la sua mamma in versione rilassata.
Non si è smentito neanche questa volta:
pretendeva che lo accompagnassi in bagno sul finale del film, facendomi perdere l'unica scena d'amore che avevo aspettato per ben 2 ore, ma ha dovuto fare i conti con il mio incallito e cieco romanticismo, che spesso sa anche essere cinico e ignorare bisogni fisiologici primari altrui;
di tutta la colonna sonora conosceva solo Welcome to the jungle dei Guns N' Roses.

Non male, però, come maschio alfa in erba.