La nascita di Venere, Sarah Dunant

Succede sempre così, quando la velocità delle mie letture non riesce a stare al passo con le mie recensioni, non so più da quale iniziare per ritornare al passo.
Inizio da qui, perché, pur essendo un bel libro, è una di quelle storie che potrei dimenticare.
Ho letto questo romanzo verso fine febbraio, dopo aver finito la serie de I Medici. Non sazia, ho cercato un titolo che mi facesse respirare la stessa aria.
In realtà la storia di Alessandra Cecchi inizia  con la morte di Lorenzo il Magnifico, e ha come sfondo la Repubblica di Savonarola, la minaccia di Carlo VIII alle porte di Firenze, fino alla fine della Repubblica. 
La cornice storica è molto ben ricostruita e molto suggestiva. La paura e il grigiore di Firenze in quegli anni  sono palpabili. Dopo lo splendore dei Medici, sembra che ora la città si senta smarrita rispetto al richiamo al rigore del frate, di fatto padrone di Firenze.

Alessandra è la quarta figlia di un mercante di stoffe fiorentino. Naturalmente predisposta alle lettere e all'arte, si distingue in famiglia dalla sorella Plautilla, tutta protesa all'amore e alle sue prossime nozze, e dagli scapestrati fratelli, Luca e Tommaso.
A soli quindici anni sposa un uomo molto più grande di lei. Sembra che la galanteria e l'amore per l'arte del marito possano creare una buona unione, e invece Alessandra si ritrova sola, a dover fronteggiare un matrimonio di apparenza, senza l'ombra della passione che aveva sperato. 
Alessandra trova consolazione nella pittura, e nelle lezioni di disegno che le impartisce il pittore di casa Cecchi. L'attrazione tra i due è inevitabile, e l'innominato artista fiammingo diverrà il vero amore della vita di Alessandra.
Accanto alla sua schiava, Erila, che rappresenta la finestra sul mondo ovattato di questa giovane aristocratica, sono tante le avventure che attraversa, per scegliere alla fine la solitudine del convento.
Mi è piaciuta moltissimo la figura di Erila, sua complice più intima, un tocco di colore e di vivacità alla luce del sole. 
La storia d'amore, invece, che avrebbe dovuto essere il centro dell'intreccio, mi ha appassionato meno, se non per niente. Un innamoramento troppo platonico e con poco battito, la figura di lui troppo esanime e malaticcia; non si capisce veramente come Alessandra si sia innamorata follemente.
Quando poi la passione infiamma i due, il contesto del convento mi è parso inverosimile.
Un romanzo storico di cui ho apprezzato moltissimo la ricostruzione: gli ambienti, l'architettura, il sentire dell'epoca; allo stesso modo ho ammirato l'umanità della protagonista, soprattutto di fronte alle mancanze del marito e al tradimento del fratello; le ho invidiato Erila anche, ma ho trovato debole la storia d'amore. Peccato.


Titolo: La nascita di venere
Autore: Sarah Dunant
Traduzione: Fenisia Giannini Iacono
Pubblicazione: Beat, 2014
Pagine: 411


 

Commenti

Storie del blog