Anna, Niccolò Ammaniti [Reading challenge LGS]
Mazzara del Vallo, Sicilia, 2020.
Da quattro anni oramai uno strano morbo proveniente da Bruxelles ha sterminato tutta la popolazione adulta dell'Isola. Il mondo è diventato un enorme discarica abitato da bambini completamente alla deriva: cercano cibo tra i resti dello scatolame e la spazzatura, vivono in condizioni igieniche precarissime.
Tra questi Anna, 13 anni, forse, e il suo fratellino, Astor, 7 anni.
Insieme si metteranno in viaggio verso il Continente, cercando la salvezza, con la speranza che lì il mondo possa essere diverso. Conosceranno l'amicizia, forse un primo palpito d'amore, il coraggio, la violenza, la delusione, la forza di rialzarsi.
Non leggevo niente di Ammaniti dai tempi di "Come Dio comanda", che mi provocò non pochi disturbi del sonno, con una serie di incubi che ricorderò per sempre.
Gli riconosco una scrittura superba. Intriga più lo stile che la storia.
Una storia bizzarra e apocalittica: un mondo grottesco nel quale anche i bambini, nella lotta per la sopravvivenza, hanno perso l'innocenza.
Ed ecco che emerge Anna, una piccola donna coraggiosa che non ha paura di niente. Nel primo capitolo affronta un cane rabbioso e affamato, e lo conquista, per sempre. E' un po' il suo romanzo di formazione: nei quattro anni di solitudine nella casa di Mazzara, dopo la morte terribile della madre, le ha fatto compagnia solo un quaderno scritto dalla madre stessa, un testamento che avrebbe dovuto aiutarla a crescere, e ad affrontare la vita.
La madre le ha lasciato detto che deve insegnare ad Astor a leggere e a scrivere. Determinata e leale, Anna farà da madre al fratello.
E scoprirà, del tutto impreparata, che la vita può non essere solo lotta, può offrire anche una vera amicizia, e la speranza.
Tra questi Anna, 13 anni, forse, e il suo fratellino, Astor, 7 anni.
Insieme si metteranno in viaggio verso il Continente, cercando la salvezza, con la speranza che lì il mondo possa essere diverso. Conosceranno l'amicizia, forse un primo palpito d'amore, il coraggio, la violenza, la delusione, la forza di rialzarsi.
Non leggevo niente di Ammaniti dai tempi di "Come Dio comanda", che mi provocò non pochi disturbi del sonno, con una serie di incubi che ricorderò per sempre.
Gli riconosco una scrittura superba. Intriga più lo stile che la storia.
Una storia bizzarra e apocalittica: un mondo grottesco nel quale anche i bambini, nella lotta per la sopravvivenza, hanno perso l'innocenza.
Ed ecco che emerge Anna, una piccola donna coraggiosa che non ha paura di niente. Nel primo capitolo affronta un cane rabbioso e affamato, e lo conquista, per sempre. E' un po' il suo romanzo di formazione: nei quattro anni di solitudine nella casa di Mazzara, dopo la morte terribile della madre, le ha fatto compagnia solo un quaderno scritto dalla madre stessa, un testamento che avrebbe dovuto aiutarla a crescere, e ad affrontare la vita.
La madre le ha lasciato detto che deve insegnare ad Astor a leggere e a scrivere. Determinata e leale, Anna farà da madre al fratello.
E scoprirà, del tutto impreparata, che la vita può non essere solo lotta, può offrire anche una vera amicizia, e la speranza.
Titolo: Anna
Autore:Niccolò Ammaniti
Pubblicazione: Torino : Einaudi, 2015
Pagine: 274
Citazione:
"Era come se qualcuno la osservasse dall'alto e scrivesse la sua storia inventando modi sempre più crudeli per farla soffrire. La metteva alla prova per vedere quando avrebbe mollato. Le aveva portato via il padre, la madre, e l'aveva lasciata sola con un bambino da crescere. Si era divertito a farle incontrare Pietro, glielo aveva reso indispensabile e glielo aveva tolto. La verità era che avanzava come un criceto in un percorso obbligato. L'idea di poter scegliere se andare a destra o a sinistra era un'illusione. Le ritornò in mente quello che le aveva detto tante volte Pietro. "Questo mondo non esiste. E' un incubo dal quale non riusciamo a svegliarci".
Questo post partecipa alla Reading Challenge LGS come libro ambientato in Italia.
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Due chiacchiere con Corie ....: