Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone [Reading challenge LGS]
Napoli, giorni nostri.
Il Commissariato di Pizzofalcone è alle prese con la morte violenta e improvvisa di un giovane e brillante studente fuori sede e di sua sorella, giovane di rara bellezza.
Come sempre, il caso deve essere risolto in fretta: in questura c'è chi vuole chiudere il commissariato, e alla squadra non resta che dimostrare ogni volta il proprio valore.
Una storia passionale e violenta, un difficile rapporto col passato, una storia di riscatto sociale, tante di solitudine: dai corridoi dell'Università all'entroterra calabrese, passando per un'agenzia di modelle e i giardini di Palazzo Reale. Questi i luoghi e i temi trattati e sviscerati dal romanzo.
E poi ci sono loro. I personaggi che abbiamo imparato a conoscere.
Vengono fuori a poco a poco. Le loro storie vanno avanti, ma non trovano una conclusione, il che fa pensare (e sperare) che la serie sarà ancora mooolto lunga. In sè forse non hanno caratteri di grande originalità, ma sono tratteggiati a tutto tondo, il che li rende facili all'affezione del lettore.
Finora il più bello della serie dei Bastardi di Pizzofalcone (me ne manca solo uno, l'ultimo).
Ha un ritmo ascendente: inizia così, un po' in sordina, ma le ultime 20 pagine tengono davvero incollati.
Unica pecca del libro: un po' di retorica, gli intermezzi in corsivo leggermente stucchevoli, ma a De Giovanni si può perdonare, anzi vi confesso che alcuni me li sono annotati.
Titolo:Gelo per i bastardi di Pizzofalcone
Autore: Maurizio de Giovanni.
Pubblicazione: Torino : Einaudi, 2014
Citazione:
La felicità si riconosce a posteriori. E' il prezzo che paghiamo per il nostro essere sempre proiettati verso il futuro: i giorni, le settimane, i mesi che verranno. Facci caso, aveva detto una volta Pisanelli a frate Leonardo, il minuscolo francescano della Santissima Annunziata che era il suo amico: siamo felici solo nel passato. Dal passato emergono ricordi di una mattinata, di una festa, di un pranzo, magari con una persona cara che non c'è più, come nel mio caso, o semplicemnte della gioventù perduta, ed ecco che sorge lancinante il rimpianto. Eppure, in quel momento che stai ricordando, eri davvero felice? No, non lo eri. pensavi al mutuo, alle vacanze, a un paio di scarpe nuove, non sapevi che di lì a qualche anno ne avresti avuto nostalgia.
Questo post partecipa al Reading Challenge LGS 2016 come libro sequel.
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