Crepuscolo, Kent Haruf


Titolo:Crepuscolo
Autore: Kent Haruf
Traduzione: Fabio Cremonesi
Pubblicazione NN, 2016
Pagine: 320


Con questo volume concludo la tetralogia di Haruf. 
Dopo la lettura Benedizione, Le nostre anime di notte e Canto della pianura, sapevo già cosa aspettarmi.
Crepuscolo segue cronologicamente Canto della pianura, riprendendo le vicende dei fratelli MacPheron e della loro giovane ospite, Victoria.
Lirismo narrativo, la quotidianità che diventa poesia, la vita scorrevole di semplici e modeste esistenze, la carta da parati lisa alle parete, l'assenza di rabbia nei toni, l'accettazione arrendevole dello scorrere della vita. Sapevo già cosa aspettarmi.
Almeno fino ad ora. Questa volta Haruf mi ha sorpresa. 
Pur rimanendo poetico nello sfondo, avvalendosi di istantanee  malinconiche, di una natura crepuscolare, si stagliano figure straordinarie e sofferenti.  
Non ero preparata a questo realismo.
DJ, il ragazzino buono cresciuto col nonno, capace di profonda amicizia, e pronto a difendere il coetaneo vittima di bullismo. Dane, la sua amica, che vede sua madre e la sua vita andare in pezzi.
Betty e Luther, buoni, indifesi,incapace di difendersi e di difendere i loro figli.
La prima parte è molto cruda, non fa sconti. Un tono che non si scompone, ma una violenza  che ferisce.
La seconda parte lascia spazio alla fiducia, e appare più luminosa. Raymond McPheron e Victoria Roubidaux, un nuovo amore, una bella bambina, rischiarano la narrazione. 
E si impara a sperare.

"Da fuori la casa di legno grezzo appariva ancora più desolata ala bagliore azzurro del lampione fissato sull'angolo del garage. Così fragile e insignificante che il vento avrebbe potuto attraversarla senza incontrare resistenza."

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