Benedizione / Kent Haruf
Titolo: Benedizione
Autore: Kent Haruf
Traduttore: Fabio Cremonesi
Pubblicazione: Aosta : NN, 2015
Pagine: 277
Autore: Kent Haruf
Traduttore: Fabio Cremonesi
Pubblicazione: Aosta : NN, 2015
Pagine: 277
Ho iniziato questo libro il giorno di Pasqua, mi sembrava quantomai intonato al periodo.
Avevo aspettative altissime, tutte le amiche che lo avevano già letto me ne avevano parlato molto bene. In più ho scoperto da poco che Robert Redford e Jane Fonda torneranno sugli schermi insieme per la terza parte di questa trilogia (Le nostre anime di notte) che uscirà per NN editori a novembre.
Dunque mi sono portata avanti e ho iniziato a leggere.
E ho trovato quello che non mi aspettavo. Uno stile sobrio, molto asciutto, ma pregno di senso. Un senso che si trova nei fatti raccontati: non è indagato un perchè, non si scava nelle coscienze, ma inevitabilmente fa presa sulla tua.
La storia, ambientata in Colorado, inizia con una diagnosi di morte: Dad Lewis viene informato di avere un tumore ai polmoni che non gli lascerà scampo.
Dad però non è solo: ha una moglie che lo assisterà, dei buoni amici, e una figlia. Non è solo perchè ad accompagnarlo alla morte sono anche i suoi fantasmi: sensi di colpa per il passato che tornano e cercano il perdono. Mi è sembrato questa la vera benedizione del libro: la ricerca del perdono, non solo negli altri, ma la ricerca del perdono di sè.
L'autore affronta il delicato rapporto di Dad col figlio, e non fa sconti di pena. Dad sa di avere sbagliato, lo insegue fino alla fine, persino nei sogni, questo figlio ormai perduto, e non tenta di assolversi. Rigido, severo: rimane tale anche in punto di morte.
Eppure questo è anche il racconto di una lenta ma fortunata agonia. Dad muore circondato dai suoi cari, che lo amano fattivamente. Si preoccupano e si prendono cura di lui, pur avendo i loro piccoli drammi. Non ci risparmia il dolore, insomma, è un libro nel quale si soffre, anche se Haruf non perde mai il senso della misura, non è mai plateale nella rappresentazione della sofferenza.
Dietro una scrittura francescana (come è definita dal suo traduttore), un racconto che va in profondità, che ha bisogno di riflessione e rielaborazione.
Concludo la recensione con una piccola dritta: sul sito dell'editore troverete un songbook, 8 brani che accompagnano i passi più significativi del romanzo.
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