L'amore finchè resta, Giulio Perrone


Titolo: L'amore finchè resta
Autore: Giulio Perrone
Pubblicazione: Harper Collins, 2019
Pagine: 280   

Mettiamola così.
"Non è il mio genere"
"Venivo da una lettura più impegnativa e il cambio di registro è stato eccessivo, così non ho apprezzato troppo il libro" 
"L'ho letto in due ore, perciò se cercate una lettura leggera, può fare al caso vostro."
"Stile molto scorrevole, mi ha strappato qualche risata, ma non mi ha convinta".
L'amore finchè resta è la storia un Peter Pan scaraventato al suolo a 40 anni, che si ritrova di punto in bianco separato dalla ricchissima moglie, che lo manteneva, piantato dall'amante,  senza casa,  con una vita e una dignità tutta da costruire. 
In alcuni tratti il protagonista mi ha ricordato un po' il De Silva di Terapia di coppia per amanti, non tanto per l'ironia del personaggio maschile (simpatico, ma non ironico direi), quanto per la sua cinica filosofia di vita.
25 regole sull'amore che vengono snocciolate con ashtag durante la narrazione, che puntualmente vengono confutate dai fatti. Escamotage narrativo un po' scontato. 
 Un protagonista maschile, che al contrario di quelli di De Silva, per amore del figlio cerca un riscatto. Immaturo fino al midollo, ma in forzata  fase di eborazione di sè, rispolvera il proprio talento, e cerca di recuperare un po' di autostima e di metterla a frutto, per scegliere infine una strada non scontata ma dignitosa, che è poi la parte del libro che salverei.
Quello che proprio non ho potuto mandar giù è stato l'uso di burattini stereotipati come personaggi di contorno al protagonista. Una galleria di prototipi: lei acida e rancorosa, il suocero altezzoso, il bimbo buono e positivo, gli improponibili fedeli pazienti, l'amico spregiudicato ma leale, l'editor sciacallo, il capo barista  disponibile e paterno. Prototipi che abitano in una serie infilata di luoghi comuni legati al successo e alla visibilità sul web.
Il romanzo me lo aveva suggerito lo stesso autore (che faccio, glielo dico che l'ho letto e che questa è la mia opinione?), e mi ero lasciata tentare da una lettura leggera e da una casa editrice che l'anno scorso mi aveva riservato una piacevole sorpresa (A bocca chiusa non si vedono i pensieri, di Benjamin Ludwig, meraviglioso). 
E pazienza, non so se ci sarà una seconda possibilità.


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