Transazioni

Scuola appena finita. Estate alle porte. Le quarantene ce le stiamo lasciando alle spalle.

Ragazzi  promossi. Mare a due passi. Felicità, insomma.

E per Corie inizia il peggio. 

" Libertà è...." dice Corie, ricordando alla quattordicenne l'orario di rientro mentre la accompagna alla porta

"Felicità, mamma. FELICITA'".

(Era responsabilità, veramente. Ma come darle torto?)

Insomma, laprimogenita quattordicenne finalmente respira l'aria della sua età, e Corie si sente in dovere di mettere regole e paletti. Niente di nuovo. 

Estenuanti discorsi alle tre del pomeriggio per spiegare perchè è meglio non andare in quel parchetto (e sperare), per chiarire con quali amici vuole andare al mare dove, e contrattare il numero di volte che verrà con me e Gugu. Ore a discutere su quante volte a settimana si può uscire e a che ora bisogna tornare. 

Indagare su come queste serate vengano passate, con chi, e ribadire tra una cosa e l'altra gli effetti di alcool e fumo (che non si sa mai). 

La verità è che la madre di adolescente è un brutto e sporco mestiere, ma bisogna pur farlo.

Il prezzo da pagare sono sfibranti discussioni e spesso difficili compromessi. L'ultima transazione l'abbiamo messa per iscritto. C'è un foglio che campeggia al centro della dispensa in cucina con le ultime contrattazioni in tema di uscite, controfirmato e attaccato con il nastro adesivo, con tanto di contravvenzioni qualora le regole non vengano rispettate.

Intanto l'undicenne guarda, ascolta e impara.

Lui è appena partito per l'Isola di Paul, e Corie ogni tanto entra nella sua camera, e tra un pensiero nostalgico e l'altro, mette a posto i suoi cassetti.C'è un foglio protocollo autografato. In alto campeggia la scritta: 

CONTRATTO

Il testo dice:

"Qualsiasi cosa succeda, il sabato potrò mangiare il kebab."

 

Ognuno ha il suo prezzo.

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