Katherine, Anya Seton

 Spero sia lontano il giorno in cui mi passerà questa passione per la storia inglese, perché ho accumulato parecchi romanzi storici e anche di una certa mole.

Questo, per esempio: 680 pagine senza neanche il conforto di una versione .mobi che me lo avrebbe fatto leggere comodamente mentre mi asciugavo i capelli o giravo il risotto. Un bel mattoncino, non c'è che dire, ma assolutamente godibile.

Katherine Swynford è stata l'amante storica di Giovanni di Gand, e non sarebbe finita  sui libri di storia se lui non l'avesse sposata in terze nozze, e dato così origine ai Beaufort, nonni dei Tudor. 

Siano nel 14. secolo. Giovanni è stato il sestogenito di Edoardo III, quarto maschio e detto di Gand perchè nato lì, nelle Fiandre, in una corte itinerante. 

Sposò in prime nozze la ricchissima Bianca di Lancaster, poi Costanza di Castiglia, e poi il suo vero grande amore (almeno, stando a queste pagine) Katherine Swynford. Solo per questo potrebbe passare alla storia come nonno d'Europa. Il sangue Lancaster si distribuirà nelle discendenze di Portogallo (Philippa di Lancaster soposò Giovanni I), in Spagna (Caterina di Lancaster sposò Enrico III di Castiglia), in Borgogna (tramite la figlia di Philippa), e neanche a dirlo, in Inghilterra, con i Beaufort, nati fuori dal matrimonio ma progenitori dei Tudor.

Ma la vita di Giovanni di Gand fu anche un'ambiziosa avventura. Partecipò sul Continente alla Guerra dei cent'anni combattendo a fianco del fratello Edoardo il Principe nero contro la Francia. In più gli inglesi sposarono la causa del legittimo erede al trono di Castiglia, Pietro I, contro il figlio illegittimo Enrico di Trastamara. Giovanni infatti sposò Costanza, figlia di Pietro, e alla morte di lui, nel 1382, si proclamò re di Castiglia. Lo fu solo di nome, mai di fatto. Questo onore lo lasciò poi alla figlia, che unendosi al ramo dei Trastamara, metteva fine alla guerra di succesione.

Il nostro punto di vista è quello di Katherine, figlia di un valoroso cavaliere della Piccardia, educata in convento perchè rimasta orfana, e finita alla corte inglese grazie alla sorella Philippa. Il caso vuole che Philippa sia stata la moglie di Geoffrey Chaucer, il celebre autore de I racconti di Canterbury, e padre della letteratura inglese. E così Anya Seton ci irretisce nella sua storia fin dalle prime pagine, presentandoci da vicino un personaggio già noto al lettore: simpatico, accondiscendente, paziente, alle prese con una moglie affettuosa ma burbera. 

Per il resto, scopriamo il mondo medievale, dalla vita quotidiana alla vita di corte, con gli stessi occhi inesperti e incerti di Katherine: una figura femminile  molto umana, neanche troppo ambiziosa, sicuramente poco furba. 

Ecco che la ragazza al seguito della buona regina Philippa di Hainaut, va in sposa dopo pochi giorni al cavaliere Hugh Swynfort, lo segue nel suo maniero abbandonato e desolato: deve provvedere a gestire il personale per troppo tempo abituato all'assenza dei padroni, una suocera in soffitta, la passione del marito senza provarne il minimo piacere.

Eccola in viaggio verso il continente, ad assistere alla morte del marito.

Eccola innamorarsi dell'uomo sbagliato, accettare la sua condizione di favorita,e lasciare che il pettegolezzo la preceda ovunque e dunque anche le malelingue. Eccola madre di quattro figli illegittimi, confidare solo nella generosità del suo amante. Eccola fuggire dal Savoy in fiamme, travolta dalle Rivolta dei contadini, fare penitenza e cercare una nuova vita.

Katherine è un appagante viaggio nell'Inghilterra del XIV secolo, nel cuore della guerra dei Cent'anni.

Non credo che si possa definire un romance a tutto tondo, come spesso viene presentato: più che essere travolti dalla storia d'amore tra Katherine e il suo duca, siamo conquistati dal mondo medievale, di suoi colori, dai suoi pensieri, dai suoi pericoli e ovviamente, da un bel lieto fine. 

Katherine
Anya Seton
Traduzione di Maddalena Togliani
beat, 2012 (Superbeat)
684 p.

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