Il professore, Charlotte Bronte
La struttura del romanzo, soprattutto nella sequenza narrativa di una premessa inglese e di uno svolgimento belga, e l'ambientazione a Bruxelles, ricordano molto Villette, come anche certe asserzioni poco lusingiere sul cattolicesimo romano.
Rispetto a Villette la scrittura è più fluida e limata: un romanzo più modesto nelle dimensioni e più bilanciato nelle sue parti.
Qui la Bronte sceglie un protagonista maschile, William Crimsworth, giovane dai modi aristocratici ma squattrinato.
William diviene a Bruxelles professore di inglese prima in una scuola femminile e poi in una maschile. La vita nella scuola è occasione di piccole invidie e qualche malinteso: é lì che infine conosce Frances Evans Henri, la giovane insegnante di cui si innamora.
Lo sguardo superbo e un po' severo con cui il professore aveva giudicato il mondo fino a quel momento si stempera per lasciare spazio al sentimento. Ne viene fuori una delicata storia d'amore, che forse non ci terrà incollati alle pagine, ma che alleggerisce la lettura e la rende più piacevole.
Frances non è l'eroina che ci aspettiamo da Charlotte (d'altronde dopo Jane Eyre non ce ne sarà mai una uguale): ha un solo momento in cui esce dalle riche di moglie devota, decidendo di continuare a lavorare, per il resto incarna perfettamente l'ideale vittoriano, a cui Charlotte non ci aveva abituati.La figura più riuscita è invece quella straordinaria di Hunsden, amico del protagonista, tanto leale nell'amicizia quanto scapestrato e spregiudicato. Dalla penna esordiente di Charlotte viene fuoriun perosnaggio che dona vivacità e una giusta dose di scorrettezza alla narrazione.
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Due chiacchiere con Corie ....: