Una stanza (medievale) tutta per sè
Naufragio della Blanche Nef |
Roberto d'Arbrissel, fondatore dell'ordine di Fontevrault, aveva scoraggiato Ermengarda dall'entrare entrare in convento, e forse non aveva torto. La duchessa infatti tornò poi alla corte di suo figlio in Borgogna e in seguito partì con il fratellastro Folco V per Gerusalemme.
Matilde d’Angiò (110-1154), figlia di Folco V, entrata a soli 11
anni nel monastero di Fontevraud. A 13 sposò il sedicenne Guglielmo Adelin, figlio ed erede del re d'Inghilterra Enrico I. Purtroppo Guglielmo rimase celebre non come re, ma per il naufragio della Blanche Nef , nel quale perse tragicamente le vita assieme ad altri 300 rampolli della nobiltà inglese.
Dopo la fine del suo giovane consorte, Matilde volle tornare
a Fontevraud. Vent'anni dopo, nel 1149, prese le redini del monastero più ambito di Francia. Eleonora d’Aquitania, sua nipote acquisita (ha sposato Enrico II, figlio di Matilde primogenita di Enrico I), le renderà omaggio subito dopo il matrimonio.
21. Nessuna osi consegnare i libri del monastero a qualcuno che sta fuori, o riceverne da fuori senza il permesso della badessa
Per tutte le donne citate, l'ordine monastico di Fontevraud era una novità, che ben presto tra le nobildonne diventò una moda. Fu infatti fondato intorno al 1100 dal celebre (oggi molto meno, ma all'epoca sicuramente lo era) Roberto d'Arbrissel.
La predicazione eremitica del suo fondatore, che si era ritirato nella foresta di Craon dopo un passato di insegnante di filosofia ad Angers (tra l'altro fu amico e collega di Pietro Abelardo, insigne filosofo passato alla storia come amante di Eloisa), ebbe talmente tanto successo da raccogliere una moltitudine di giovani, ma anche di reietti.
Di lui Voltaire disse: "convertì nel 1100, in un colpo, con una sola predica, tutte le puttane di Rouen". (e pare che sia stato proprio così)
Sicuramente Robert d'Arbrissel fu un uomo dall'oratoria carismatica, trascinatore di folle, un tipico monaco riformatore
dell' XI secolo. La riforma gregoriana era stata uina ventata di aria fresca non ancora sopita (Gregorio VII era morto nel 1085). La chiesa aveva voglia di essere purificata dai poteri temporali e dagli antichi vizi del clero. I nuovi ordini si moltiplicavano, i predicatori anche, e Roberto venne notato e incoraggiato da Urbano II, che vide in questo hippie spiantato che andava in giro scalzo e con un sacco di tela addosso, tante potenzialità.
Nonostante le polemiche che lo riguardavano, poiché l'Arbrissel accoglie vedove, ex prostitute, donne fuggite ai mariti senza il loro consenso, ma anche nobildonne affascinate da tanta fede e tanta attraente carità, come anche poveri e dei lebbrosi, Urbano II lo sostenne nella fondazione di un nuovo e originale ordine.
Nacque così l'ordine di Fontevraud, dal nome del bosco nella Valle della Loira dove Roberto fondò il primo complesso intorno al 1099.
Per non lasciare fuori nessuno dei suoi seguaci, Roberto pensò ad un doppio ordine, maschile e femminile insieme, rigorosamente separati. Il doppio monastero non è un caso isolato, ne esistevano già, soprattutto nelle isole britanniche, e spesso a capo delle due comunità si trovava una donna, non un uomo. Più ci allontaniamo dal diritto romano, più la donna trova spazi e ruoli per niente subalterni.
A Fontevrault c'erano due serie di costruzioni, tra le quali si innalzvaa una grande chiesa di 90 m. di lunghezza, unico luogo dove uomini e donne si possano incontrare. La regola era inflessibile su questo punto: anche in punto di morte era previsto che le suore fossero trasportate in chiesa per poter ricevere l'estrema unzione.
Alla guida del duplice ordine c'era una badessa: una donna, non un uomo. Per volere incontestabile del fondatore doveva essere donna, ma anche non vergine: una vedova che avesse esperienza del matrimonio e del patrimonio. I frati le dovevano obbedienza e pronunciavano i voti nelle sue mani.
Sappiate, fratelli cari, che tutto ciò che ho fatto in questo mondo, l'ho fatto per il bene delle monache; ho consacrato loro tutta la forza delle mie facoltà e inoltre ho sottoposto me stesso e i miei discepoli al loro servizio per il bene delle nostre anime.
La sottomissione dei monaci è molto marcata. Sono uomini "che di loro spontanea volontà hanno promesso di servire le monache fino alla morte nei vincoli dell'obbedienza, ed anche questo con il rispetto della dovuta sottomissione ... Condurranno una vita comune conventuale senza proprietà proprie, contenti di ciò che le monache conferiranno loro".
Nel corso del tempo arrivarono così tante donazioni che furono costruiti tanti altri monasteri dello stesso ordine.
Quando nel 1105 Pasquale II conferma la fondazione dell'ordine di Fontevraud, si contano già sei conventi. Nel 1140, ovvero 30 anni dopo la sua fondazione, si valutava un numero di membri pari a circa cinquemila.
Fontevraud aveva la fama di essere un generosissimo centro di elemosina e di opere di bene.
Le badesse che lo hanno guidato per ben 700 anni, fino alla Rivoluzione francese, provenivano dal mondo, spesso dalle corti, e non mancava loro il giusto savoir faire per occuparsi di persone e dei beni.
"Come può una vergine di clausura badare agli affari esteriori di una casa quando ha solo cantato salmi? ... Chi può portare il peso delle cose pratiche quando ha conosciuto solo le gioie della contemplazione?.. Lascia dunque Maria alle sue preghiere, e trova sempre una Marta che sappia provvedere alle necessità di tutti..."
Difficile spiegarlo meglio di così. Roberto d'Arbrissel offre una rivincita alle nobili Marta del suo tempo.
Fontevraud è passato alla storia come rifugio di donne aristocratiche, non solo di vedove badesse. In un periodo in cui, come abbiamo visto per le nostre donne, il matrimonio è un'unione precaria e senza diritti, il prestigio di un'istituzione rappresenta la stabilità, sia in termini economici che sociali. Se a ciò si aggiunge la possibilità di un luogo lontano dalle guerre, dedito alle opere di bene, alla musica o alla scrittura, sicuramente alla lettura, e la deferenza dei frati, il monastero diventa addirittura una seria peroccupazione per ogni marito insolente e arrogante.
Bibliografia:
Regine Pernoud, La donna al tempo delle cattedrali, Lindau 2017
MariaTeresa Fumagalli Brocchieri, Eloisa e Abelardo, Laterza 2014
Loraine N. Simons, The Abbey church at Fontevraud in the later twelfth century: anxiety, authority and architectural in the female spiritual life, in Gesta, vol. 31 (1992) fasc. 2 , P. 99-107
Geoffrey Webb, The Person and the place. IV. Fontevrault, in Life of the Spirit, vol 16 (1962), PP. 287-292
https://it.wikipedia.org/wiki/Abbazia_di_Fontevrault
https://ora-et-labora.net/regolafontevraultintro.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_IX_d%27Aquitania
https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_doppio#Occidente
https://it.wikipedia.org/wiki/Bertrada_di_Montfort
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Due chiacchiere con Corie ....: