Luisa Sanfelice e la congiura dei Baccher, Benedetto Croce
D'altronde, dopo aver letto Il resto di niente, colleziono ormai per hobby titoli sul settecento napoletano. E devo dire che per ora posso dirmi soddisfatta di come cresce il mio scaffale.
Dunque, i fatti sono questi, e sono quelli che di sbieco avevo letto anche nel libro di Striano.
Siamo nel mezzo della Rivoluzione napoletana del 1799, i francesi sono già a Napoli e il re Ferdinando con la famiglia è già fuggito a Palermo.. La bella Luisa Sanfelice viene a sapere dal suo amante Gerardo Baccher di una congiura realista ai danni della Repubblica. Si vocifera di un biglietto che possa servire da salvacondotto in caso di disordini. Luisa, però, non tiene il segreto per sé, e consegna il biglietto all'altro suo presunto amante, un tale Ferdinando Ferri. Qualcuno, per la verità, vocifera che si potesse trattare addirittura di Vincenzo Cuoco. Che poi che siano amanti lo dice solo il fatto che la Sanfelice aveva un matrimonio burrascoso e una bellezza abbagliante. Aveva sposato un suo cugino a soli 18 anni, ed entrambi si erano rivelati subito per così dire "leggeri" nella gestione delle finanze, tanto da essere messi sotto "soprintendenza", come si usava allora.
Comunque, fatto sta che i fratelli Baccher furono presi e fucilati insieme ad altri realisti, e la Sanfelice assurta a simbolo di dedizione alla causa rivoluzionaria. Come accadde per un altro rivoltoso del secolo precendente (ved Masaniello), la fama improvvisa non è sempre di buon auspicio.
La parentesi repubblicana fu davvero troppo breve, e i fatti accadevano a giugno, quando il cardinale Ruffo era già alle porte di Napoli e i Borbone non vedevano l'ora di dimostrare che il Regno di Napoli non era certo la Francia. Qui il consenso era tutto per loro, dunque i sovvertitori dovevano pagare.
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Luisa Sanfelice in carcere Gioacchino Toma |
Fin qui le cose come andarono. In effetti il racconto dell'ultimo anno della sua vita si presta senz'altro al soggetto di un romanzo che avvia come protagonista una sventurata, così di modo dell'800 ; perchè, Luisa, diciamocelo, pagò per tutti e anche ingiustamente. E si merita, dunque, di essere raccontata e compatita
Luisa Sanfelice è un lavoro giovanile del Croce, datato 1888. Non stupisce che un giovane intellettuale del nuovo Regno d'Italia abbia voluto confrontarsi con il fatto storico più rilevante fino ad allora della storia di Napoli; quello che, in una giovanissima Italia, poteva segnare lo spartiacque tra le sorti del meridione, la cui volontà rivoluzionaria e intellettuale viene soppressa nel sangue dalla cieca furia vendicativa e pavida dei Borbone. Fa parte infatti di una serie di saggi scritti proprio sui fatti del 1799, tra i quali c'è anche quello dedicato a Eleonora Pimentel Fonseca, e che voglio assolutamente recuperare.Le ultime pagine sono poi dedicate ai personaggi che fanno da corollario a questa storia, come Placido Baccher, fratello di quell'antico amico fucilato, che anche aveva conosciuto le carceri giacobine e che promise alla Madonna che le avrebbe dedicato la vita. E così fu: divenne rettore della chiesa del Gesù Vecchio. Abile oratore, trascinava le folle e istituì il sabato privilegiato, una devozione che ancora oggi vige a Napoli, il primo sabato dopo il 30 dicembre di ogni anno.
Le ultime pagine sono poi dedicate ai personaggi che fanno da corollario a questa storia, come Placido Baccher, fratello di quell'antico amico fucilato, che anche aveva conosciuto le carceri giacobine e che promise alla Madonna che le avrebbe dedicato la vita. E così fu: divenne rettore della chiesa del Gesù Vecchio. Abile oratore, trascinava le folle e istituì il sabato privilegiato, una devozione che ancora oggi vige a Napoli, il primo sabato dopo il 30 dicembre di ogni anno.I toni di Benedetto Croce sono seri, l'approccio è quello dello storico: riporta le leggende e le dicerie, che a 80 anni dai fatti ancora dovevano circolare a Napoli, e salva la dignità della Sanfelice. Non ne fa un'eroina, attenzione. Rimane una ragazza bellissima e truffaldina, capitata per caso in un caos che non ha saputo governare, in un incubo politico che non aveva i mezzi per affrontare.
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Due chiacchiere con Corie ....: