Dream schooling
Una struttura piena di sole, con un bel giardino e un campo sportivo;
aule pulite, bagni lindi;
orario continuato (cosa affatto scontata);
mensa scolastica gustosa e ricca;
una scuola dove non manchi la carta igienica;
qualche bella gita durante l'anno che faccia apprezzare ai bambini in che bel posto vivono;
una scuola che valuti senza etichettare;
una scuola che educhi al senso di responsabilità e all'affidabilità;
maestre preparate e autorevoli;
un insegnamento poco nozionistico e molto concettuale;
maestre che conoscano la grammatica italiana (come si scrive qual é, un po', che, congiuntivi e analisi logica);
maestre che non abbiano timore di parlar chiaro con i genitori;
maestre che dedichino tempo e spazio all'ascolto e all'osservazione dei loro alunni, perché i ragazzi non sono numeri;
maestre che dedichino del tempo (anche poco) a parlare con i loro alunni di virtù umane: dell'amicizia, della generosità, della condivisione, dell'allegria, del rispetto ...
una scuola che dedichi un po' di tempo ai genitori, per affiancarli nell'educazione senza sovrapporsi, e parlando loro di virtù umane: dell'amicizia, della generosità, della condivisione, dell'allegria, del rispetto ...
A mio padre, oggi che è anche il suo compleanno, che ha insegnato 40 anni con vera passione.
E a mia madre, che ha insegnato 40 anni con passione e abnegazione, che ha fatto tremare stuole di alunni dai 12 ai 15 anni, e che oggi ancora le sono grati.
Sai Corie, a me si apre il cuore quando gli ex alunni incontrano mia madre per strada, lei non li riconosce, perchè ora sono adulti. Allora loro la chiamano, la rincorrono. Si vede che ha lasciato un segno positivo nella loro vita, che ha contribuito a farli crescere, si vede che le vogliono bene. Come capita alla tua.
RispondiEliminaHai descritto una scuola molto bella. Non so quando potrà diventare realtà, ma se non cominciamo e buttar giù le idee (come hai fatto tu) e a crederci, non succederà mai niente...
Che sogno! Meno male che qualche maestra/o, prof in gamba si trova ancora! Per la carta igenica (e il sapone), lasciamo perdere.
RispondiEliminaBuon compleanno a tuo papà!
Tanti auguri a tuo padre.
RispondiEliminae "auguri" anche ai nostri figli, perchè trovino nelle loro scuole, maestri appassionati oltre che capaci, e una scuola sempre più simile a quella che hai descritto tu.
speriamo!
Fare l'insegnante come si deve e' diventato ormai molto difficcile. La maggior parte dei bambini e ragazzi di oggi non riesce a tenere l'attenzione (mio figlio ne e' un esempio) e molti sono dei terroristi islamici! Un po' per le nuove insegnanti che non hanno polso e forse neanche passione, molto per colpa dei genitori che lasciano fare ai figli tutto quello che vogliono, moltissimo per colpa della TV e gli eccessi che li circondano.
RispondiEliminaMio figlio fortunatamente ha un'insegnante vecchio stampo, molto severa, ma qualitativamente eccellente.
Alla scuola manca la cartaigienica pero'!!!
W tutti gli insegnanti appassionati alla loro professione!!!
Che sogno di scuola che hai raccontato Corie!!!
RispondiEliminaTanti auguri al tuo papà!
Tantissimi auguri al tuo papà e a chi, ancora oggi, riesce a mettere un po' di passione in quello che è un lavoro missione nei confronti dei nostri bimbi e dei nostri ragazzi!
RispondiEliminaUna volta erano in tanti gli insegnanti così. Più che un lavoro era una vocazione, una missione e una passione. Come per i tuoi genitori. Ora non so... ho l'impressione che sia diventata un'utopia... Tanti auguri al tuo papà!
RispondiEliminaGrazie e atutte per gli auguri al mio papà: troppo affettuose!
RispondiEliminaIo sono sempre dell'idea che i sogni aiutano a vivere meglio!!!
Un sogno che ancora oggi grazie a molti insegnanti che amano il proprio lavoro può essere realtà, peccato che il governo metta i bastoni tra le ruote...
RispondiEliminaE' la prima volta che scrivo qua... Quindi, "ciao a tutte". E poi tanti auguri, anche se in ritardo, al papà di Corie;-)))
RispondiEliminaIo ho avuto degli insegnanti come tu li descrivi...in Argentina! Era ed è una scuola cattolica. Privata. Il che non vuol dire "per pochi"...(molte mie compagne non potevano pagare la retta...non c'era problema!;-). Era una scuola che "proseguiva" quello che mamma, papà e famiglia mi insegnavano a casa... Niente di più. E c'era un'enorme attenzione verso valori come il rispetto, l'amicizia, l'amore per il prossimo e un'Educazione con la E maiuscola. Questa grande fortuna che abbiamo avuto nel frequentare due scuole così lo dobbiamo ai miei genitori. Le cose che ho imparato dalle "mie suorine" le porto ancora nel cuore. Come ho ancora nel cuore, dopo tanti anni...le mie amiche. Che sono ancora quelle di quando avevo 7 anni!!! Perché lì mi hanno insegnato che andare a scuola non è apprendere una serie di nozioni teoriche...ma FORMARE UNA PERSONA! Lo stesso che ho fatto anch'io quando sono diventata prof... E mi succede spesso che un viso per strada mi risulti familiare... mi fermi e dica: "Prof!!! Si ricorda di me?".
Oggi la scuola italiana ha ripreso a funzionare! Ma tempo fa... ad un certo punto, dopo una "riforma" (che più che riforma era "facciamo la baraonda totale")...ho detto basta! Basta con questi genitori che si arrabbiano appena dici che suo figlio ha buttato giù una porta...(!!!), basta con altri che preferiscono avere un ignorante piuttosto che sentirsi dire la verità, come: "guardi che suo figlio non fa niente in classe...disturba...". Basta con compilare fogli su fogli e fare l'anamnesi dell'allievo ogni due mesi... A cosa serviva???!!! Ma come una "riforma" (!!!) non dava la possibilità ad un prof di potr riprendere un suo allievo??? Ho visto due mie colleghe quasi sull'orlo di un esaurimento nervoso!!! Ho pianto quando un mio allievo è morto sotto un autobus...era il 31 dicembre! Ho chiamato a casa di un altro quando un prof "vecchio stampo" aveva trattato male un ragazzo che, miracolosamente, era tornato a scuola già grande... Era stupito (come tutti i miei colleghi quando lo seppero dai ragazzi...ma NESSUNO aveva fatto niente!) nell'ascoltare la mia voce al telefono che le diceva di tornare...quel ragazzo non tornò più... Ero la pecora nera quando ci trovavamo tutti gli insegnanti... Vedevo solo voglia di andarsene e "chissenefrega dei ragazzi...". No! Basta perchè educare è amare non solo il proprio lavoro, ma soprattutto saper fare amare la propria materia, volere bene davvero a ognuno di quelle facce e sorridere quando alla mia domanda: "allora, com'è andata la partita?" o "che avete fatto questo we?" facevano a gara per raccontare alla loro prof ogni piccolo dettaglio della loro vita. Sì, credo di aver davvero formato delle persone e di non essermi limitata a spiegare il programma e basta...;-). Un abbraccio a tutte!
Ciao Vivi, benvenuta! grazie per gli auguri al mio papà, ma soprattutto grazie per la testimonanza che hai lasciato sul blog.
RispondiEliminaGli insegnanti hanno davvero tanto da raccontare: hanno un ruolo MOLTO importante nella vita di tutti noi, e a loro sono legate la nostra crescita e le nostre passioni. Grazie a tutti coloro che co mettono l'anima, so ch enon é facile.