La sarta di Dachau, Mary Chamberlain
Titolo: La sarta di Dachau
Autore: Mary Chamberlain
Pubblicazione: Milano : Garzanti, 2016
Pagine: 320
Prima di iniziare a leggere respirate profondamente. Tirerete il fiato solo alla fine del libro.
Autore: Mary Chamberlain
Pubblicazione: Milano : Garzanti, 2016
Pagine: 320
Prima di iniziare a leggere respirate profondamente. Tirerete il fiato solo alla fine del libro.
Sono stata travolta dalla storia di questa giovane ambiziosa donna.
Una ragazza di talento nata nei sobborghi di Londra che fa il grande errore di fidarsi di un uomo. Lo fa perchè affascinata dalla bella vita, dal luccichio delle bei ristoranti e dei bei vestiti, incoscientemente coinvolta in un sentimento che conosce a malapena.
E questo errore lo pagherà molto caro. Per seguire il suo amante si ritrova sul continente, dove la guerra è appena stata dichiarata, e niente potrà tornare come prima.
Un libro che ci fa viaggiare nell'Europa appena entrata in guerra, prima Parigi, poi in Belgio, infine nei campi di Dachau, dove questa giovane inglese finisce travestita da suora, con un bambino in grembo a cui dovrà rinunciare con dolore, salvata dal talento che dimostra con ago e filo. Internata come una prigioniera, condannata alla solitudine, cuce abiti per le donne del Reich, di cui lei conosce solo i volti e i corpi, ma mai la vera identità.
Nell'intervista al termine del libro si legge che l'unico elemento storico del libro è il vestito che Eva Braun ha indossato per il matrimonio con Hitler: tutto il resto è puro artificio letterario nato dalla fantasia di questa straordinaria esordiente.
Una cornice storica molto ben ricostruita che ci fa viaggiare nel dolore di Ada, vittima della guerra e della sua ingenuità. Una donna che combatte, che trova il modo di sopravvivere, che torna in Inghilterra decisa a ricostruirsi una vita, e di nuovo incontrerà uomini sbagliati dai quali non saprà difendersi.
L'ultima parte, quella di un processo che la vede coinvolta, nel quale si evince come la realtà possa essere capovolta e distorta da quella giustizia che avrebbe dovuto difenderla, è forse la parte più emozionante e amara del libro.
Assolutamente consigliato.
Una ragazza di talento nata nei sobborghi di Londra che fa il grande errore di fidarsi di un uomo. Lo fa perchè affascinata dalla bella vita, dal luccichio delle bei ristoranti e dei bei vestiti, incoscientemente coinvolta in un sentimento che conosce a malapena.
E questo errore lo pagherà molto caro. Per seguire il suo amante si ritrova sul continente, dove la guerra è appena stata dichiarata, e niente potrà tornare come prima.
Un libro che ci fa viaggiare nell'Europa appena entrata in guerra, prima Parigi, poi in Belgio, infine nei campi di Dachau, dove questa giovane inglese finisce travestita da suora, con un bambino in grembo a cui dovrà rinunciare con dolore, salvata dal talento che dimostra con ago e filo. Internata come una prigioniera, condannata alla solitudine, cuce abiti per le donne del Reich, di cui lei conosce solo i volti e i corpi, ma mai la vera identità.
Nell'intervista al termine del libro si legge che l'unico elemento storico del libro è il vestito che Eva Braun ha indossato per il matrimonio con Hitler: tutto il resto è puro artificio letterario nato dalla fantasia di questa straordinaria esordiente.
Una cornice storica molto ben ricostruita che ci fa viaggiare nel dolore di Ada, vittima della guerra e della sua ingenuità. Una donna che combatte, che trova il modo di sopravvivere, che torna in Inghilterra decisa a ricostruirsi una vita, e di nuovo incontrerà uomini sbagliati dai quali non saprà difendersi.
L'ultima parte, quella di un processo che la vede coinvolta, nel quale si evince come la realtà possa essere capovolta e distorta da quella giustizia che avrebbe dovuto difenderla, è forse la parte più emozionante e amara del libro.
Assolutamente consigliato.
Commenti
Posta un commento
Due chiacchiere con Corie ....: