La libreria dei desideri, Claire Ashby


Titolo: La libreria dei desideri
Autore: Claire Ashby
Traduttore: C. Serretta                              
Pubblicazione: Milano : Newton Compton, 2016
Pagine: 350

Questo libro ha felicemente risposto al mio desiderio di evasione.
Di recente ho affrontato delle belle letture, qualcuna impegnata dei contenuti, qualcuna dallo stile ricercato, e adesso avevo voglia di qualcosa che mi svuotasse la testa. Credo fermamente nei libri terapeutici, e questo rientra perfettamente nella categoria. Un libro leggero, da leggere in poche ore, che non mi parlasse di tragedie storiche, che non mi accollasse il peso di un dolore e di una relazione non risolta.
Vi dirò subito che i libri in sé sono nominati poco, nessun riferimento letterario, pochissimi i titoli citati: se Meg avesse lavorato in una boutique non sarebbe poi cambiato molto. Però, certo, in copertina figurava meglio una libreria, e la copertina nella scelta di un libro ha la sua determinate importanza.
Una bella storia d'amore, dove Meg deve fare  i conti con i fantasmi del passato, l'abbandono della madre, un dolore che non riuscirà a superare se non andando in fondo e scoprendo la verità su di lei. E poi ci sono le ferite di lui, molto più evidenti, che però aprono il mondo a quanto cambi la vita e la prospettiva delle cose dopo aver vissuto al guerra. Dietro le ferite e il dolore Theo si rivela un affidabile gentiluomo, un bel principe azzurro.
Si fanno forza l'un l'altro questi protagonisti, vincono le loro insicurezze, si danno appassionatamente l'uno all'altro. Anche troppo, se è per questo. Qualora mia figlia prima dei 18 anni decidesse di leggerlo, credo che un paio di capitoli li farei magicamente sparire dall'ebook.
Ci sono poi una serie di personaggi secondari, tra cui la migliore amica. Non c'è niente di più bello nella vita di avere una migliore amica.
"I più bei momenti della nostra vita sono ancora più speciali se abbiamo la possibilità di condividerli con un vero amico".
Ecco un tasto che non doveva toccare, ho ancora una ferita aperta su questo punto.

E poi c'è la maternità. La protagonista ha solo 24 anni, e non ha un fidanzato. E quello che aveva non era il padre. Ma Meg vive la sua maternità con un pizzico di incoscienza e molto coraggio. La narrazione in prima persona aiuta ad entrare nel turbine dei suoi pensieri e delle sue emozioni.
Insomma un amore combinato con tanti elementi, una bella miscela che mi ha  piacevolmente coinvolta e soddisfatto il mio desiderio di leggerezza.
Quello che doveva fare, questo libro lo ha fatto bene.

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