Su Michael Jackson, Margo Jefferson
Titolo: Su Michael Jackson
Autore: Margo Jefferson
Traduzione: Sara Antonelli
Pubblicazione: 66thand2nd, 2019
Pagine: 153
Se c'è un video che quest'anno ho consumato è stato
quello di You are not alone. Adoro
il suo movimento di spalle in Black or white ,
l'energia di They Don’t Care About Us, il
ritornello di Blood On The Dance Floor, e
potrei continuare per tutto il post.
Bimbo, invece, ha imparato a memoria Dirty Diana e Billie Jean.
Eppure
non è stata la colonna sonora della mia adolescenza, ero troppo piccola per
andare ai suoi concerti, non avevo i suoi poster in camera, Ho un vago ricordo
che ne avesse uno mio fratello. Sicuramente lo accompagnai a vedere Thriller al
cinema.
L'ho
conosciuto davvero quest'anno, a 10 anni dalla sua scomparsa. Mi ha
completamente conquistata. Lo sa bene Alexa, che oramai quando le chiedo di
mettermi la mia musica preferita, sa già da dove dover iniziare.
Ho scelto così, su suggerimento di un'amica, questo libricino della Jefferson, Premio Pulitzer per la critica. Non è una biografia, è un'indagine sulle metamorfosi di Michael Jackson.
Ho scelto così, su suggerimento di un'amica, questo libricino della Jefferson, Premio Pulitzer per la critica. Non è una biografia, è un'indagine sulle metamorfosi di Michael Jackson.
"Negli ultimi anni abbiamo
visto Michael Jackson trasformarsi da uomo longilineo con la pelle scura in un
bianco vagamente anoressico e… cosa? Osservi il viso e potrebbe sembrarti un
transessuale, il guardaroba però fa pensare a un dandy gotico. […] È nero
o bianco, maschile o femminile? Il realismo non esiste, c’è solo il mito. Il
volto è una maschera cerimoniale, come la Gorgone. È frutto della chirurgia
plastica."
"Era un uomo, un ragazzo,
un ragazzo uomo, un ragazzo donna? Un manichino o uno zombi postmoderno? Era
una persona nera che in passato era sembrata senza dubbionera e che adesso
sembrava bianca, o perlomeno non nera. Era, come minimo, un nuovo mulatto,
creato dalla scienza, dalla scienza e dalla cosmetologia."
Bambino
prodigio, cui l'infanzia e l'adolescenza sono state negate, estremo
perfezionista, estroso, puerile, amato e invidiato, circondato da sciacalli,
diventato una macchina per fare soldi.
Meglio non leggere questo libro se non si è abbastanza informati sulle vicende della vita del Re del Pop. L'autrice dà per scontato che conosciamo tutti la sua storia, dalla famiglia, agli incidenti sul set, alle sue storie d'amore, al suo processo.
Meglio non leggere questo libro se non si è abbastanza informati sulle vicende della vita del Re del Pop. L'autrice dà per scontato che conosciamo tutti la sua storia, dalla famiglia, agli incidenti sul set, alle sue storie d'amore, al suo processo.
Su
Michael Jackson è chiaramente una risposta alle accuse che da 10 anni
infangano il suo nome, soprattutto dopo l'uscita del documentario Leaving
Neverland.*
Il libro è già stato pubblicato nel 2006, quando MJ era ancora in vita. Ora la Jefferson ha aggiunto la prefazione, che da sola merita una doppia lettura, all'inizio e alla fine del libro.
Il libro è già stato pubblicato nel 2006, quando MJ era ancora in vita. Ora la Jefferson ha aggiunto la prefazione, che da sola merita una doppia lettura, all'inizio e alla fine del libro.
L'autrice
parte dai miti di MJ, dalla sua passione per P.T. Barnum e i suoi freaks, e
come si può immaginare, James Barrie (autore di Peter Pan), che rappresentano
quei capisaldi della sua formazione che ne hanno poi profetizzato il
trasformismo. Passa al setaccio componenti e dinamiche familiari, ma
soprattutto fa un sorprendente lavoro analitico sui suoi video, sul suo look e
le sue perfomance, dimostrando come nei suoi video "il suo aspetto è
sempre pericolosamente instabile ... Michael subisce immancabilmente delle
mostruose trasformazioni:
da ragazzo innamorato a mostro
sanguinario (Thriller),
da pop star riccioluta a fighetto (Billie Jean),
da
teppista urlante a Buddha (Scream)."
Per starle al passo ho
dovuto riguardare con occhi nuovi le copertine degli album e molti dei suoi
video.
Tuttavia, nonostante
l'affetto con cui parla del suo stesso idolo, non crede del tutto alla ua
innocenza. Pur non assolvendolo, ne spiega la colpevolezza. E su questo punto
non posso concordare. Sono sicura sia innocente: un uomo bizzarro, certo, a
volte buffo, trasformista al limite del ridicolo, ma non colpevole.
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