Come d'aria, Ada D'Adamo

 Come dice la mia libraia del cuore, questo è un libro che non si consiglia. Lui sta lì, in evidenza sullo scaffale, con la sua bella targhetta gialla della candidatura al Premio Strega, ma il lettore lo sceglierà da solo.   

E così è, perché la lettura è devastante. Il tema della disabilità lo è sempre, ma la consapevolezza che Ada d'Adamo sia scomparsa meno di un mese fa lo rende un tantino più commovente.

Io l'ho iniziato e finito in poche ore perché preferisco la sofferenza ingerita in dosi massicce, metabolizzata a poco a poco. 

E poi, quando ti dicono che non è un libro che fa per te (che la disabilità già la vivi ogni giorno) allora ti viene subito voglia di leggerlo.

La storia di Ada e Daria è un memoir. Ada racconta in prima persona la sua storia vera. La storia di una donna che ha affrontato la disabilità grave della figlia senza nessuna preparazione, catapultata da un giorno all'altro in un ruolo faticoso e destabilizzante. E mentre è ancora alla ricerca di un equilibrio, scopre di avere un tumore.

Insomma, l'alto rischio di un tono autocommiserevole c'era tutto. E non c'è niente di più odioso per le mamme dei figli speciali che la commiserazione.

E invece è uno stile asciutto, direi chirurgico. Non c'è niente che Ada nasconda, non c'è niente che abbia il pudore di nascondere. Apre la ferita e ci scava dentro, e  tira fuori tutto il marcio dell'infezione. 

Innanzitutto la difficile accettazione di una diagnosi che stravolge la vita, e di seguito la ricerca dei perché, delle cause e concause della diagnosi, e poi la fatica quotidiana, le notti insonni, i nervi tesi per i continui pianti, lo sguardo dei medici che parlano senza giri di parole, di maestre di sostegno e collaboratori scolastici che si rifiutano di fare per non rischiare, la grande fuga degli amici, le difficoltà con il compagno, la ricerca dei gruppi di auto aiuto su facebook, quella strana sensazione di fare ai medici sempre la domanda sbagliata e stupida, la legge del contrappasso per cui la disabilità dei figli colpisce proprio la cosa a cui teniamo di più: Ada, ballerina, con un forte controllo del corpo, si trovava di fronte al corpo fuori controllo di Daria.  

Il respiro di sollievo viene dalla vicinanza fisica dei corpi, dalla tenerezza del nonno, dall'ingenuità dei bambini che hanno conosciuto Daria. 

(Tutte cose che modestamente conosco molto bene)

Con concretezza, poca retorica e zero pudore Ada D'Adamo traccia un vademecum, un sentiero obbligato, per chi riceve diagnosi inaspettate e catastrofiche. 

E la sua eredità credo sia proprio questa: una testimonianza che riduce lo spazio tra chi è normale e chi non lo è, la necessità di ammettersi fragili e il coraggio di prendersi cura degli altri. 

Come d'aria
Ada D'Adamo
Elliot, 2023
132 p. 

Commenti

  1. L’ho già comprato, ma ancora non ho avuto il coraggio di cominciarlo. Ho bisogno di essere più serena, perché so che aggiungerei altro dolore

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  2. Sicuramente è una grande iniezione di dolore, e ci vuole la giusta predisposizone per leggerlo. Vediamo fin dove arriverà al Premio Strega,

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