Cassandra, Christa Wolf
Uno di quei libri in cui leggere la postfazione prima del romanzo è una buona idea.
Retelling del 1983, è un romanzo complesso nella sintassi e nella struttura.
Intanto i personaggi minori richiamati in causa sono tanti, perciò è necessario quanto meno avere Google a disposizione per riannodare delle fila che sarebbero altrimenti troppo sfilacciate. In seconda, non è diviso in capitoli, ma sono poco più di 100 pagine che non concedono pause al lettore.
Il lungo monologo segue i pensieri di Cassandra appena giunta a Micene come schiava di Agamennone, dopo la caduta di Troia. Il racconto procede avanti e indietro nel tempo, ripercorrendo i 10 anni della guerra di Troia.
Dall'infanzia felice e spensierata all'ombra di un padre cui guarda con ammirazione e che sembra apprezzare il suo interesse verso la politica quasi più dei suoi fratelli, Cassandra prende sempre più consapevolezza di essere vittima di un gioco maschile che vuole sentire da lei e dal suo dono solo parole rassicuranti.
Quando Cassandra comincia a dire la verità, comincia anche la minaccia di prigionia.
Cassandra ha il coraggio di svelare le finzioni del Palazzo del potere. Finisce per essere punita perché oppositiva, non incline a piegare la verità a favore della guerra. La sua veggenza è più umana che divina.
Eumelo, capo delle guardi e del palazzo di Troia, e Pentesilea, capo delle amazzoni, sono i suoi primi bersagli, ostinati a combattere una guerra pretestuosa e sanguinaria. Nella comunità femminile dello Scamandro, guidata da Anchise, padre di Enea, si coltiva il sogno di una società incruenta, fuori dalle mura del Palazzo, e a contatto invece con la Natura. Enea, l'eroe che Cassandra ama pur rifiutando la sua offerta di salvezza, è l'unica, diversa, forma del maschile che si salva.
Tutto il racconto va a vanti un po' per dicotomie: il debole Priamo e la severa Ecuba, la bestia Achille e il pio Enea, la femminilità di Cassandra, sacerdotessa che si sente libera, che conosce, vede e comunica solo la verità senza scendere a compromessi, rispetto a quella della guerriera Pentesilea e di sua sorella Polissena e il suo furore erotico.
E' una riscrittura del mito con poca presenza del divino, dove anche l'eroismo nasconde ambizione e cecità. Una lettura senz'altro politica del destino di Cassandra, giovane sacerdotessa sacrificata per aver trasformato il suo potere in dissidenza.
Cassandra
Christa Wolf
Traduzione di Anita Raja
Edizioni E/O, 1984
159 p.
Christa Wolf
Traduzione di Anita Raja
Edizioni E/O, 1984
159 p.
Questa interpretazione mi manca. Vedrò di procurarmi il libro. Grazie
RispondiEliminaSe ti conosco un po', ti piacerà. Io sto già cercando Medea della stessa autrice.
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