Caesar, Antonella Prenner

- Si racconta che durante una seduta del Senato, mentre si discuteva di quale pena commutare ai congiurati complici di Catilina, sia arrivato un messo ad interrompere la seduta per consegnare una tavoletta con un messaggio per Cesare. Il dibattito era molto acceso, e il clima di sospetto anche. Catone l'Uticense accusa Cesare di tradimento, il quale, sorridendo gli passa la tavoletta affinché la legga. Il messaggio è di Servilia, e a giudicare dalla violenza con cui suo fratello Catone lo lancia via e ricopre Cesare di insulti, possiamo supporre che non si trattasse di un tradimento, tantomeno politico.

- Si racconta poi di una festa a casa di Cesare una sera di dicembre. E' un rito in onore della dea Bona: nessun uomo è ammesso, pena la mancata benevolenza della dea. Ci sono le più illustri donne di Roma: oltre alLa padrona di casa, Pompeia, seconda moglie di cesare, ci sono sua madre Aurelia e la sua amante Servilia. Una serva arriva piangendo da Aurelia: c'è un uomo in casa, un uomo vestito da donna che ha osato sfidare il rituale propiziatorio, e compromettere la reputazione della moglie di Cesare. Si tratta di Publio Clodio (è il fratello di Clodia, la Lesbia di Catullo, ndr; ricordate come ne parlava Cicerone nella Pro Coelio?). Finiscono tutti in tribunale: Pompeia paga lo scotto peggiore, e viene ripudiata; Cicerone testimonia contro Clodio (quella sera c'ea anche Terenzia), accusato di empietà per la profanazione della cerimonia e la sua depravazione, ma Cesare gli salva a vita: per ora Clodio gli è ancora utile.

Questi sono solo due degli innumerevoli episodi che racconta Antonella Prenner nel suo romanzo dedicato a Cesare. Abbiamo due occhi eccezionali che assistono agli anni cruciali della vita dell'uomo che cambiò letteralmente la storia: Servilia, storica amante di Cesare, racconta tutto in prima persona. Servilia ci racconta il dietro le quinte di uno spettacolo grandioso, di una gloria che non ha avuto ancora eguali. 

Militare famoso (soprattutto tra gli studenti) per le campagne in Gallia, console, questore, pontefice massimo, e infine dittatore. Celeberrimo per la guerra civile contro Pompeo e per la sua morte, per mano di Bruto. Quoque tu, Brute, filii mihi.

E chissà che quel Bruto non gli fosse davvero figlio di sangue, poiché figlio proprio di  Servilia. Questo è un segreto che lei si è portata nella tomba. Ma qui, in questo romanzo, ci racconta tanto della vita di Cesare che non c'è sui libri di scuola. 

E' lei la testimone privilegiata  delle sue battaglie, ma anche dei suoi dolori: meravigliose le pagine dedicate alle morti di Marco Celio Rufo e a quella di Pompeo, amico e nemico di una vita; come anche commoventi quelle per la morte della sua prima moglie Cornelia, che lui sposò appena tredicenne; e ancora per sua figlia, la sua unica figlia legittima. 

 Si parte dal 49 a.c., quando Servilia riceve una lettera da Cesare che gli annuncia il varco del Rubicone, e dunque l'inizio della guerra civile. Servilia raggiunge Cesare a Brindisi, da dove Cesare aveva deciso di  salpare per la penisola Balcanica e raggiungere Pompeo. Servilia vive nell'accampamento: ascolta i discorsi dei soldati, sente l'odore del loro sangue e dei loro pasti: li vede soffrire la fame e ammalarsi di febbre contagiosa. Suggestive e dettagliate tutte le scene di guerra, che fanno da corredo ad una Roma vivace e trepidante, fatta di relazioni e amicizie,  dove spesso riconosciamo volti a noi noti (soprattutto se abbiamo letto il suo primo romanzo, Tenebre, ndr) 

Servilia ci racconta della Suburra, dei vicoli senza luce nei quali Cesare è cresciuto, svelto come uno scugnizzo. Con lei frequentiamo le belle case del palatino, le feste, i riti, assistiamo ai sacrifici, spiamo il colloquio di Cesare e Cicerone nella  villa di Formia, incontriamo prostitute e matrone romane.

Servilia è una donna aristocratica, ben inserita in tutte le relazioni che contano, è sorella di Catone, madre di Bruto, i suoi due mariti (Marco Giunio Bruto e Giunio Silano) erano stati politici in vista, e per le sue tre figlie femmine combinò dei buoni matrimoni.  Servilia non è solo un'amante appassionata, spesso offesa e tradita (commovente la rappresentazione della sua sofferenza per la relazione di Cesare con Cleopatra), ma rappresenta anche gli occhi di Roma: quelle speranze e quelle paure che seguono le gesta del loro carismatico condottiero.

Uno stile curatissimo, con il quale la Prenner restituisca colore ad una storia che ancora pensiamo in bianco e nero.

 
Caesar
Antonella Prenner
Rizzoli, 2020
390 p.

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