Wild l'eco della foresta nera, Elisabetta Barberio

Dove trovi il tempo per scrivere, lei solo lo sa. 

Elisabetta Barberio ha una pagina Instagram ricchissima: è un vulcano di idee e di proposte, e per niente al mondo mi sarei persa la sua nuova prova letteraria. 
Uscito il 29 aprile, il 30 era nelle mie mani.
E la prima cosa che mi viene da commentare è che mi ha stupita. Non per il talento e l'accuratezza, su quello non avevo dubbi, ma per i toni. 
Intanto siamo abituati a vedere Elisabetta impegnata a dare spazio nelle interviste al lavoro degli altri, sempre preparata e composta, ma ora che ha deciso di mettersi in gioco nella scrittura , ne viene fuori una voce originale e decisa.
Ci sono, nel suo libro, tante delle passioni per le quali è seguita (il gotico, le fiabe), ma anche una vena romantica e una dark che non mi aspettavo. 
Ha scelto come protagonista un personaggio realmente esistito, ma finora sconosciuto: Henriette Dorothea Wild: le ha dato una storia e una bella personalità ostinata e combattiva.
Dot, semmai qualcuno l'avesse sentita nominare, è stata per tutti la moglie di Wilhelm Grimm, ma qui si scopre aver avuto un ruolo di primo piano nella riscrittura delle fiabe dei celebri fratelli. E si arriva così al cuore del libro: la fiaba di Hansel e Gretel.
Il romanzo è ambientato a Cassel, in Assia settentrionale nel 1810, quando era capitale del regno di Vestfalia. Jerome Bonaparte , fratello di Napoleone, è il re della regione occupata dai bonapartisti.
Due bambini sono scomparsi della foresta di Reinhardswald: i loro nomi sono Hansel e Gretel. Una cornice storica, dunque, per un giallo che trae ispirazione da una delle interpretazioni sull'origine di una delle fiabe più celebri, un fatto di cronaca avvenuto in tempo di carestia. 
Dorothea, amica di Charlotte Grimm e dei suoi fratelli, si appassiona al caso appena i sospetti della gendarmeria francese cadranno sul suo amato Wilhelm, nella lista dei possibili colpevoli perchè considerato un personaggio stravagante. 
Non vado oltre per non spoilerare , e mi soffermo invece su Dorothea: una ragazza assolutamente del suo tempo, con un padre severo, e un'educazione che prevede obbedienza alla famiglia, morigeratezza e una vita sociale sotto stretto controllo della famiglia. Non è solo la sua anima ribelle che ce la fa apprezzare: Dot ha un dono per la quale non la dimenticheremo: ha  un potere oscuro e che si sprigiona nei sogni. Questo fa di lei una protagonista che non si confonde con tante altre: ha dentro di sé un'anima oscura che viene fuori con la scrittura, e che solo in essa può trovare una risposta.
Insomma un romanzo che ha una struttura a matrioska: la Storia (con questo angolo di bonapartismo poco raccontato, nel quale tra l'altro i francesi fanno una pessima figura), un giallo da risolvere, e poi un piano sentimentale che gioca il suo ruolo nel ritmo degli eventi, e dentro a tutto questo c'è del gotico, anche questo perfettamente corrispondente al tempo letterario (non è forse questo il tempo dei romanzoni gotici inglesi e dello spiritismo che si diffonde in tutta Europa?)

Io dico che ci sono tutti gli elementi affinché la storia di Dot non si fermi qui: ho il sospetto che diventerà una serie, vediamo se il tempo mi darà ragione.

Ci sono poi altri due aspetti che mi sono piaciuti: lo spazio per la riflessione antropologica sulle fiabe e sul loro significato, e il fatto che, come in una fiaba, il lettore tragga una morale dal racconto. In questo caso una doppia morale: una di tipo sociale, ovvero che diverso non voglia dire colpevole, e una di tipo più personale: l'avidità non deve vincere sulla verità.

Infine, è una bella edizione: si presenta molto curata e fa una bella figura in libreria. E avere delle belle edizioni fa sempre piacere.
 
Elisabetta ha saputo raccontare la storia di Hansel e Gretel da un'angolazione del tutto nuova, creando una protagonista coraggiosa e perfettamente calata nel suo tempo. 

Wild  l'eco della foresta nera
Elisabetta Barberio
De Agostini, 2025
222 p. 

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