Quando il mondo dorme, Francesca Albanese

 
Da poco ho terminato il libro di Francesca Albanese e proprio stamattina ascoltavo Antonello Piroso su Radio Virgin che titolava il suo intervento "Ne ho piene le scatole". Si riferiva chiaramente ad un argomento giunto a saturazione nel dibattito pubblico, ovvero il genocidio in Palestina.
A futura memoria questi sono i giorni in cui la Albanese è in televisione un giorno sì e l'altro pure a parlare di Palestina, e tutta l'Italia si sta dichiarando pro Palestina, o quantomeno sta dichiarando che si tratta di un genocidio (l'ultimo è stato il cardinale Parolin, per dire). 
E Piroso ne ha piene le scatole. Le chiacchiere non salveranno Gaza e i bambini palestinesi.
No, ovviamente, ma se se ne parla è perchè la pressione politica possa essere utile a far capire da che parte è schierata la popolazione oltre al fatto che fare rumore su certi argomenti è una lotta all'indifferenza.
Che poi è il l'anima di questo libro


"Tra quarant’anni, qualcuno potrebbe trovarsi in un luogo un tempo noto come
Palestina, magari in un’aula universitaria intitolata a Donald Trump,
a offrire un tributo «ai palestinesi, antichi abitanti di questa terra»,
quando della Palestina ormai non saranno rimaste che le spoglie."

Sembra uno scenario fantapolitico, e speriamo con tutte le forze che lo sia.

Francesca Albanese, relatrice speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati,  denuncia l'emergenza di Gaza, ricostruendole tappe del conflitto, il numero dei morti, le politiche internazionali, le mire americane sulla striscia di Gaza, i concetti manipolati di antisemitismo, e il nuovo fenomeno colonialismo. Lo fa con tutta la rabbia e l'indignazione possibile. 

Dati alla mano, cerca di riscrivere la Storia dalla parte dei perdenti.

Ho ceduto alla lusinga del libro più gettonato del momento, e non solo perché è stato il libro scelto dal nostro gruppo di lettura dedicato ai romanzi storici, che per una giusta causa fa un salto nel presente, ma anche per cercare di saperne di più su una situazione incandescente e complicata.
Sapevo, naturalmente, che si trattava di un libro sulla guerra, eppure questa copertina colorata mi sembrava stridente. Il disegno, infatti è di una ragazzina palestinese, Malak Mattar, conosciuta dalla Albanese quando aveva solo 11 anni e già autrice del quadro che diverrà la copertina del libro. Malak è riuscita a fuggire da Gaza prima di quel fatidico 7 ottobre, perchè presa a Londra da un'accademia di Belle Arti. Suo è anche il grande dipinto intitolato No Words, Only Scenes of Ruin

Qui, però, per il colore non c'è più spazio.

La guerra continua, con tutti i suoi orrori, nell'indifferenza generale.
"È quando il mondo dorme che si generano i mostri" .

Non è un caso che anche nel nostro gruppo di lettura, di solito chiacchierone, sia calato un rispettoso silenzio.

 

Quando il mondo dorme
Francesca Albanese
Rizzoli, 2025
288 p. 

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