L'anno dell'alpaca, Giammarco Sicuro
Il suo primo messaggio subliminale è il desiderio matto e disperatissimo di fare la valigia e partire.
Inviato esteri del Tg2, Giammarco Sicuro era in vacanza in Perù quando il mondo è stato travolto dall'ondata Covid. Chiuse le frontiere, è restato all'estero, cogliendo l'occasione per testimoniare in giro per il mondo, come inviato Rai, gli effetti sociali ed economici di un fenomeno unico nella sua portata.
Realizza con questo libro un bel reportage giornalistico sulla pandemia dall'America latina alla Spagna alla Corea del sud.
I momenti più toccanti sono certamente quelli umani: nonnine intente a cucire mascherine per la loro comunità a cui non arrivano scorte, mense per i poveri che sembrano triplicate a causa della crisi, collette alimentari, ospedali improvvisati, bambini che come didattica a distanza conoscono solo la tv di Stato.
Ma qui non c'è solo la pandemia. Ci sono usi e costumi, lingue e abitudini di popoli tanto diversi da quelli europei. Curiosità che spingono il lettore a viaggiare subito tramite google, almeno per ora, per guardare con i propri occhi gli assaggi proposti dal giornalista.
- I costumi tradizionali delle donne andine, le polleras, ispirati agli abiti delle nobildonne spagnole del 16. secolo."La parola deriva dalla struttura in ferro e legno che sosteneva queste gonne e che emulava, e da qui il nome, il recinto del pollame."
- Le cholitas boliviane di origine indigena, le loro caratteristiche trecce nere e bombette.
- La minuscola isola Amantanì, dove vive una comunità indigena che parla quechua, una lingua precolombiana, utilizzata ancora oggi sulle isole del lato Titicaca.
- Acapulco e il culto della Santa Muerte. Risale al tempo degli aztechi, ed è diffuso in Messico soprattutto tra le fasce più povere del paese. La deformazione professionale del giornalista non può fare a meno di notare che oggi i narcos ne sfruttano la simbologia, tentando di farne un elemento distintivo dei cartelli e del loro potere criminale.
- La Santa Muerte ha per i messicani un secondo nome, la Niña. Le fattezze sono le stesse: il volto di uno scheletro addolcito da un velo che ricorda quello della vergine Maria
- I pacchetti di chirurgia plastica compresivi di volo così celebri in Corea del sud (io sono completamente fuori dal giro)
- Le figlie del mare, pescatrici di perle, sempre in Corea del sud (Queste, però, le conoscevo già)
Stile molto divulgativo, da cui traspare uno sguardo onesto e curioso sul mondo. Gli fanno compagnia in questo strano viaggio due peluche: un alpaca
(ecco il titolo del libro), Isabela, e un lama, Esmeralda, recuperati a vario titolo in America latina. A loro si rivolge spesso, come due rassicuranti oggetti transizionali.
Ho trovato molto tenero il fatto che un giornalista affermato inviato estero, abituato a scenari di guerra e violenza, si senta rasserenato dalla presenza di questi due peluche.
Un libro assolutamente fuori dalle mie corde. Non leggevo libri di autori viventi da tempo immemorabile. Grazie alle amiche che ogni tanto mi fanno vivere anche il presente.
Gaimmarco Sicuro
Tamara Baris (ed.)
Gemma edizioni, 2021
375 p.
Grazie per la segnalazione: non ne avevo proprio sentito parlare
RispondiEliminaun modo diverso, un po più ampio, di vedere il covid
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