Donne, dinastie e diplomazia nella settima crociata
La VII crociata (1248-1254) può vantare la partecipazione di due regine (sebbene una non lo fosse ancora), l'unico trattato di pace medievale negoziato interamente da due donne, la fine di una dinastia (gli Ayubbidi), una clamorosa sconfitta dei crociati, una vasta rete diplomatica e tante altre storie. Una parte di queste trovano posto in questo post.
Esattamente 100 anni dopo la
partecipazione di Eleonora d'Aquitania alla seconda crociata, insieme al re
Luigi IX partirono i suoi fratelli Roberto d'Artois e Carlo d'Angiò, e le
consorti del re e di Carlo, Margherita e Beatrice di Provenza.
la secondogenita Eleonora, sposò Enrico III d'Inghilterra;
la terza, Sancha, sposò il fratello del re inglese, Riccardo di Cornovaglia, sovrano del Sacro Romano impero dal 1257-1272;
la più piccola, Beatrice sposò invece Carlo d'Angiò, fratello minore del re di Francia, poi re di Napoli dal 1266.]
La
moglie di Luigi IX, Margherita, messa spesso in ombra dalla suocera Bianca di
Castiglia, ebbe l'occasione per dimostrare finalmente lucidità e
determinazione.
Non
fu certo una luna di miele, sebbene in quei sei anni nacquero diversi bambini,
4 di Luigi e Margherita, e due di Carlo e Beatrice.
Dopo
la partenza nell'agosto del 1248 dal porto di Aigues-Mortes, nel sud della
Francia, la prima tappa del viaggio fu a Cipro, dove i crociati arrivarono il
17 settembre.
Accolti
da Enrico da Lusignano, aspettavano qui nuove navi che li portassero in
Egitto. L'attesa si prolungò per tutto l'inverno, e nel frattempo i reali
si dedicarono alla diplomazia.
Si
ricordano, con certezza, due incontri importanti nell'isola di Cipro
2. con i Mongoli del Gran Khan Guyuk.
Maria
di Costantinopoli era figlia di Giovanni di Brienne, reggente di Costantinopoli
per Baldovino II, che aveva solo cinque anni quando morì il padre. Maria aveva sposato appunto Baldovino II.
Il
regno di Costantinopoli era costantemente minacciato da Niceni, Bulgari e
Pirioti.
Quando
Baldovino e Maria incontrarono il re di Francia (e presumibilmente
Margherita) nel 1248 a Cipro chiesero 300 cavalieri armati contro l'Impero
bizantino di Nicea.
I
reali di Costantinopoli erano così indebitati che furono costretti a vendere
tutte le reliquie di della città, e cedere il loro figlio, Filippo di
Courtney in ostaggio ai Veneziani.
Tuttavia
non ottennero aiuti armati, nonostante Baldovino garantisse la sua
partecipazione alla crociata.
Mongoli
e crociati avevano un nemico comune: i musulmani.
Le
trattative diplomatiche da cristiani e Mongoli erano state avviate già da
Innocenzo IV, ma di alleanza non si è riusciti mai a parlare, poiché di fronte
alla richiesta di conversione dell'occidente (i mongoli erano nestoriani,
quindi cmq cristiani), questi ultimi richiedevano un atto formale di
sottomissione.
All'epoca
di Luigi IX, il Gran Khan Guyuk, insediatosi nel 1246, aveva espresso in questi
termini la sua volontà di collaborazione al Santo Padre.
Nel
dicembre del 1248 Luigi IX aveva incontrato a Cipro due nestoriani inviati dai
mongoli: la proposta era che Luigi sbarcasse in Egitto, mentre i mongoli
avrebbero attaccato Baghdad, in modo da evitare che gli Ayyubiti di Siria ed
Egitto si unissero.
La
risposta di Luigi non giunse mai al Gran Khan che nel frattempo morì a causa
dell'alcolismo. La vedova rispose con la richiesta di un tributo al re, perciò
il tentativo diplomatico si rivelò un fallimento.
D'altra parte, nell'Oriente che fu di Saladino la situazione non era proprio lineare. As-Sālih Ayyūb era diventato nel 1240 sultano d'Egitto e di Siria grazie all'appoggio dei Mamelucchi (schiavi corasmi divenuti soldati). Tuttavia mettere Siria ed Egitto sotto un'unica guida non fu impresa facile. Nello scontro con i sui parenti rivali As-Sālih fu catturato e incarcerato ad al_Karak dal cugino. Quasi sette mesi di prigionia non passarono invano: As-Sālih Ayyūb conobbe (e poi sposò) la schiava Shajar(at) ad-Durr, e il mamelucco Baybars al -Bunduqdari.
[Delle
orgini di Shajar(at) ad-Durr, il cui nome vuol dire Albero di perle, e della
quale non esistono ritratti originali, si sa pochissimo. Sicuramente fu una
schiava, probabilmente armena, già favorita dal sultano di Baghdad e poi
venduta al sultano d'Egitto.]
I
cugini, il carceriere e il carcerato, finirono per allearsi tra loro e
fare fuori il fratello di as-Sālih impadronendosi dell'Egitto. Con l'aiuto
di Baybars e l'appoggio della moglie Shajar(at) ad-Durr, che condivideva
le ambizioni del marito, attaccarono la Siria (1244). Fu in questa confusione e
crudeltà generale di questa lotta fra parenti che Gerusalemme fu devastata e
profanata dai corasmi.
Ed
ecco la causa scatenante della VII crociata.
Una
volta partiti per l'Egitto, i crociati presero facilmente Damietta nel 1249.
Già allora as-Sālih Ayyūb propose a Luigi IX lo scambio tra Damietta e
Gerusalemme. Ma Luigi respinge la richiesta. Il risultato fu che i crociati
arrivarono a al_Mansura, e lì subirono una sconfitta clamorosa.
Da
una parte l'esondazione del Nilo, dall'altra i mamelucchi, i soldati rimasero
accerchiati. Dissenteria, scorbuto, tifo fecero il resto.
Roberto
d'Artois perse la vita. Luigi IX e Carlo d'Angiò furono fatti prigionieri,
insieme a 12000 cavalieri, secondo la ricostruzione occidentale. Secondo quella
araba, i prigionieri furono 3200.
Fu
Shajar(at) ad-Durr con i mamelucchi a difendere strenuamente al_Mansura e
catturare e i reali di Francia.
As-Sālih
Ayyūb era morto di tubercolosi, il figlio era rimasto ucciso in una congiura,
probabilmente ordiata dalla stessa Shajar, Shajar(at) ad-Durr si era proclamata
sultana.
Finisce
così la dinastia ayyubide, e inizia con una donna la nuova dinastia mamelucca
egiziana.
La cosa era abbastanza insolita per la
tradizione islamica, tuttavia la vasta esperienza di governo e le (false)
deleghe del defunto marito, nonché l'appoggio di Baybars permisero un
sultanato femminile.
La
figura di questa schiava divenuta regina d'Egitto meriterebbe davvero di essere
più conosciuta: governò il Nilo da sola con pugno di ferro e autorità
indiscussa, schiacciò una crociata europea, prese il re di Francia come
ostaggio, fece imprimere il suo nome sul denaro egiziano, rovesciò una
dinastia, ne fondò di fatto un’altra.
Con
Luigi oggetto di riscatto, Margherita è la signora di Damietta. Ha partorito da
pochissimo Giovanni Tristano quando viene a conoscenza della disfatta. Sue
furono le celebri parole rivolte al fedele Joinville: "Se i Saraceni
prenderanno questa città, voi mi taglierete la testa prima che essi mi
catturino".
Ma
non si arrivò a tanto. La sua diplomazia fu ineccepibile. Riuscì a recuperare
la fiducia di pisani e genovesi che erano sulla via della fuga, e tratta
direttamente per la liberazione di Luigi.
La
storia ovviamente non finisce qui. Luigi e Margherita resteranno in Oriente,
Carlo e Alfonso torneranno in Francia.
E
la sultana fece poi una bruttissima fine. L’anomalia di un sultanato femminile
non durò a lungo. Sposò il suo schiavo generale mamelucco Aybek, per poi
assassinarlo nella vasca quando lui decise di prendere una terza moglie.
La
prima moglie di Aybek si vendicò.
Shajar(at)
ad-Durr fu presa a zoccolate e buttata dalla finestra mangiata dai cani. Il
luogo in cui morì è ora sede di una moschea che porta il suo nome.
Bibliografia 2.0
Gerard Sivéry, Margherita di Provenza, Salerno 1990
Elena Bonoldi Gattermayer, Bianca di Castiglia, Jaca Book 2005
Claudio Lo Jacono, Storia del mondo islamico, 1. Il vicino Oriente
da Muḥammad alla fine del sultanato mamelucco, Einaudi 2004
https://www.badassoftheweek.com/shajarat
https://it.wikipedia.org/wiki/Alleanza_tra_Mongoli_e_Crociati
https://it.wikipedia.org/wiki/Shaar_al-Durr
Mentecast, Podcast del 10.08.2021
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