Adelaide del Vasto, da contessa a regina (seconda parte)
Annus domini 1112. Ruggero II d'Altavilla, 16 anni, è ufficialmente Conte di Sicilia.
Adelasia è libera da incarichi diplomatici e politici. Ha circa 37 anni. Quando potrebbe facilmente ritirarsi a vita privata il destino ha in serbo per lei una nuova proposta di matrimonio.
Il pretendente è Baldovino, 54 anni, al terzo matrimonio, re di Gerusalemme.
E' il fratello minore di Goffredo di Buglione, che ha accompagnato alla prima crociata.
Quando Goffredo prende Gerusalemme nel 1099, Baldovino era già I conte di Edessa. La contea non era esattamente nei suoi piani, ma aveva risposto all'appello dell'armeno Thoros, che la governava dal 1094. Thoros aveva i Turchi Selgiuchidi alle calcagne. Il suo errore fu di chiedere aiuto. Il destino (avverso) fece in modo che ad andargli in aiuto fosse Baldovino di Boulogne. Nel 1098 i Turchi sono sconfitti, Thoros morto, e Baldovino è sposato con Arda, figlia di Thoros, e diventa conte di Edessa. Ai posteri l'ardua sentenza.
Lui e Arda non hanno figli, o forse solo una figlia femmina.
Nel 1100 il fratello Goffredo muore improvvisamente, e Baldovino non ci pensa due vote a prendersi il Regno di Gerusalemme, lasciando Edessa a suo cugino Baldovino de Bourg. Lascia lì anche la moglie, che invita a ritirarsi in un convento, accusandola di tradimento a vari livelli, e dimenticandosene completamente.
Goffredo a Gerusalemme si era fatto nominare Difensore del Santo sepolcro; Baldovino, invece, passa alla storia per il gesto poco elegante di farsi eleggere "re" di Gerusalemme.
Le sue vicende durante la crociata non potevano essere sconosciute a Palermo. Gli Altavilla, d'altra parte, lo conoscevano molto bene. Boemondo d'Altavilla (figlio di Roberto il Guiscardo, e dunque primo cugino di Ruggero) e Tancredi (suo nipote, figlio di una sorella di Boemondo, quello reso celebre dalla Gerusalemme liberata) avevano combattuto con lui, tra gli alti e bassi della prima crociata. Con Tancredi, poi, c'erano stati diversi scontri per il controllo di Tarso, della Cilicia e di Tripoli. Senza contare che Tancredi avrebbe visto bene suo zio Boemondo sul trono di Gerusalemme.
Quando chiede la mano di Adelaide, Baldovino manda a Palermo il patriarca di Cosantinopoli, Arnolfo, il quale se ne guarda bene dal raccontare del precedente matrimonio del re con Arda.
I patti prematrimoniali sono questi: Adelaide avrebbe messo le sue ricchezze come dote (in Terrasanta si guerreggia continuamente, e ci vogliono mezzi non indifferenti); in cambio, qualora non ci fossero stati eredi, il titolo di Re di Gerusalemme sarebbe andato a suo figlio Ruggero.
A Baldovino servono soldi, agli Altavilla una corona.
La futura regina di Gerusalemme giunge ad Acri nell'agosto del 1113: approda con 7 navi cariche d'oro e di armi, e 500 guerrieri saraceni.
Il matrimonio ha per i Normanni una grande valenza politica: non è solo l'ambizione di conquistarsi un trono, ma di farlo senza spargimento di sangue. In Sicilia ci sono troppi Saraceni per rischiare di comprometterne i rapporti.
Baldovino e Adelaide non hanno figli. Lei non era giovanissima, e in più tifa per il figlio Altavilla. C'era però un terzo incomodo nella coppia: il primo matrimonio con Arda non è stato mai sciolto. Il papa Pasquale II minaccia quindi Baldovino di scomunica con l'accusa di bigamia; nel 1117 il re di Gerusalemme si ammala, e decide di ripudiare la seconda moglie. Il matrimonio è dichiarato nullo.
Adelaide deve tornare a casa. Torna senza dote, spesa per finanziare le guerre di difesa e di conquista di Baldovino, e senza l'eredità della corona che le era stata promessa.
Un incredibile epilogo che Ruggero II non accetterà facilmente. Rivendicherà sempre il titolo che gli è stato negato, per giunta con l'umiliazione della madre. E in più il fatto incrina i rapporti tra i Normanni e il papato. Era stato infatti Pasquale II ad annullare le nozze.
L'unica eredità che dalla Terra Santa Adelaide porta con sè sono i religiosi dell'Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo, i Carmelitani, che fondano chiese e monasteri in in tutta la Sicilia: Messina, Palermo, Patti, Trapani, Marsala.
Adelasia si ritira a Patti, in convento. Si ammala di lebbra. Una leggenda vuole che sia guarita bagnandosi nel fonte battesimale di Febronia, patrona di Patti.
Muore il 15 aprile 1118, due settimane dopo Baldovino. La tomba della basilica di San Bartolomeo che adesso accoglie le sue spoglie non è quella originale, che doveva essere molto più semplice di questa, del 1557.
Suo figlio Ruggero nel 1131 re di Sicilia, in onore di sua madre, eleva Patti a sede vescovile. Lui può, è legato apostolico della Santa Sede.
Bibliografia 2.0.
Luigi Russo, I rapporti tra Normanni e Bizantini come chiave per la comprensione della storia delle crociate, in Quaderni del Maes, 11 (2008)
Camelina Urso, Le rughe di Adelasia: vetula regina di Gerusalemme. Il dato storico a confronto con la mentalità e l'immaginario medievali, in Annali della Facoltà di Scienze della formazione, Università degli studi di Catania, 13 (2014)
Podcast Le dirette di Galatea -Puntata del 18 luglio 2021 I Normanni, gli Zelig del Medioevo
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