Venerdì del libro: L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome


In biblioteca, l'altro giorno, la tirocinante fantasticava sul suo futuro in una casa editrice.
"Potresti fare la ghostwriter" le ho detto, scherzando.
"Magari" mi ha risposto, prendendomi sul serio.
A quanto pare è un mestiere molto ambito tra i giovani autori di oggi, pieni di talento, ma sconosciuti ai più.
E così mi è tornato in mente questo libro.
L'ho odiato per le prime 50 pagine. 
Vani, la protagonista, è il più lontano possibile da me. Veste sempre di nero, saccente, asociale, volutamente antipatica, non fa nulla per rendersi gradevole agli altri.
Poi l'ho amato. La storia è leggera e ironica. I personaggi ben studiati. Un giallo niente male fa da sfondo alle avventure amorose e alle amicizie della protagonista, che di mestiere fa la ghostwriter.
I riferimenti letterari sono tantissimi, tanti da accendere qualche curiosità su qualche (parecchie) lacuna, e vengono sempre proposti tra le righe.
Lei stessa, Vani, a poco a poco mette a nudo le sue fragilità e si finisce per fare il tifo per lei, e per il commissario. Dopo aver letto il libro capirete e mi direte.


Questo post partecipa ai venerdì del libro di Homemademama.

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